DALLO STREET FOOD AL FINGER FOOD

DALLO STREET FOOD AL FINGER FOOD

Il rito dell’aperitivo, che tradizionalmente prevede il consumo di una bevanda alcolica o analcolica da accompagnare con qualche stuzzichino in vista della cena vera e propria, si sta rapidamente trasformando: il suo ruolo non è più quello di “aprire” la serata, con una sorta di introduzione alla cena che sveglia l’appetito, ma si sta configurando come un pasto vero e proprio, dal carattere più informale rispetto a una cena al ristorante. Questa formula, ribattezzata apericena o aperitivo cenatopiù economica del ristorante e molto in voga tra i giovani, prevede il pagamento di una quota forfettaria che permette di scegliere una bevanda dal menu e di accedere a un ricco buffet. Così, le ore che si trascorrono al bar si moltiplicano, favorendo il successo di molti locali.

Il menu dell’apericena

Le specialità gastronomiche offerte durante l’apericena cambiano di giorno in giorno secondo la disponibilità del locale e l’estro dello chef. Per lo più sono esposte su un buffet in modo fantasioso per attirare lo sguardo. L’offerta, poi, include di solito preparazioni tradizionali a base di pasta, riso, carne e pesce; tipici prodotti da forno come focacce e pizzette, e gli immancabili fritti accanto a qualche piatto preso in prestito dalla tradizione dello street food (p. 86). Sempre più spesso, tuttavia, si trovano proposte innovativepresentate in modo accattivante.
Molto apprezzata, per le preparazioni, infine, è la formula del finger food, letteralmente “cibo da [mangiare con le] dita”.

Il finger food

Sebbene possa vantare una tradizione antichissima, che affonda le radici in più culture, il finger food come oggi lo conosciamo nasce solo nel 2002, in occasione dell’Expo-Gast di Salisburgo.
In breve tempo, però, è entrato a tutti gli effetti nella grande cucina: le preparazioni di finger food sono qualcosa in più di semplici stuzzichini, sono vere e proprie pietanze presentate in dimensioni ridotte, da mangiare in un solo boccone.
Spesso servito in appositi ed elaborati contenitori monoporzione, il finger food è diventato sinonimo di creatività: le preparazioni fantasiose e colorate, che garantiscono una ricca scenografia in grado di attrarre molti clienti all’ora dell’aperitivo, sono particolarmente adatte anche nel caso di cene in piedi e party.

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Lo street food

Letteralmente “cibo di strada”, lo street food ha in comune con il finger food il contesto informale, il consumo prevalentemente in piediil fatto che la maggior parte delle specialità va mangiata con le mani. L’espressione inglese, in uso da pochi anni, fa riferimento a preparazioni varie ed eterogenee, da consumare al volo“per strada” (come indica il nome), spesso cotte e/o allestite al momento e vendute su furgoni e carretti ambulanti o su banchetti di fiere e mercati. Alcune caratteristiche dello street food lo rendono particolarmente adeguato alla formula dell’apericena, ma va sottolineato che la genesi e l’evoluzione delle preparazioni italiane di street food sono del tutto indipendenti rispetto al finger food, e vantano una tradizione regionale ben radicata: basti pensare alla pizza napoletana, agli arancini siciliani, al panino con il lampredotto di Firenze, ai folpetti di Padova e Venezia e a mille altre preparazioni locali. Tra quelle che arricchiscono il buffet dell’apericena, si trovano soprattutto fritti e prodotti da forno tra cui supplì, arancini, tranci di pizza e focaccia con vari condimenti, crocchette di patate, crostoni di polenta, olive ascolane, mozzarelle in carrozza, frittelle di vario genere…

PER LE STRADE D’ITALIA

Ecco alcuni cibi di strada italiani divisi per regione: possono darti nuovi spunti per creare ricette originali legate agli ingredienti del territorio.

NORD ITALIA
  • Valle d’Aostacrostone di polenta e lardo di Arnad (foto).
  • Piemonte: hamburger di razza piemontese (foto).
  • Liguria: focaccia (foto).
  • Trentino-Alto AdigeWürstel e crauti con Bretzel.
  • Venetosarde in saor (foto).
  • Emilia-Romagnapiadina, gnocco fritto (foto), pesce fritto. 

CENTRO ITALIA
  • Toscanapanino con lampredotto (foto).
  • Umbria: panino con porchetta (foto).
  • Marche: olive ascolane (foto).
  • Lazio: pizza bianca con mozzarella, panino con porchetta di Ariccia, supplì di riso (foto).
  • Abruzzo e Molise: arrosticini di pecora (foto).

SUD ITALIA
  • Campania: pizza al forno o fritta (foto), mozzarella in carrozza, crocchette di patate, babà.
  • Puglia: bombette, panzerotti (foto), panino con straccetti di cavallo.
  • Sicilia: pane e panelle (foto), panino con interiora di vitello piccante, arancini, pasta reale, cannoli.
  • Sardegna: pizza in sfoglia, salsiccia arrostita, sebadas (foto). 

Protagonisti in Sala
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