Lazio
Il territorio della regione è costituito per il 54% da colline, il 26% da zone montuose e per il restante 20% da pianure. Tutta la fascia costiera è di origine vulcanica, così come i laghi di Albano, Bolsena, Bracciano e Nemi, che la punteggiano e che svolgono un’azione mitigatrice del clima. Il suolo estremamente ricco e fertile, era in parte destinato alla viticoltura già all’epoca degli Etruschi, e questa attività ebbe grande importanza nell’economia agricola dei Romani: un’importanza che conserva tuttora.
La zona vitivinicola più famosa è quella dei Castelli Romani, cui si affiancano quelle dei Colli Albani, dei Colli Lanuvini e di Frascati.
Coltivati soprattutto a tendone, a spalliera e a controspalliera, i vitigni a bacca bianca più coltivati sono il Bellone, il Bombino bianco, il Grechetto, il Greco, la Malvasia bianca di Candia, la Malvasia bianca lunga, la Malvasia del Lazio, il Moscato di Terracina e il Trebbiano con le sue sottovarietà. Tra quelli a bacca rossa ricordiamo l’Aleatico, il Cesanese, il Ciliegiolo, il Montepulciano, il Nero buono e il Sangiovese.