La prima colazione

LA PRIMA COLAZIONE

Che cosa offre il bar per la prima colazione, e come deve essere servito?

Che sia dolce o salata, la colazione al bar dev’essere “una chicca”, qualcosa di speciale, un piccolo regalo che ci si concede per aprire una mattina già frenetica e piena di impegni. In quest’ottica, tutto dev’essere organizzato in modo tale che il lavoro scorra rapidamente: aspettare troppo per un caffè, toglie il piacere di gustarlo, e se per pagare si deve fare sempre una fila troppo lenta, può passare la voglia di tornare. Oltre a offrire dolci e salati di qualità, bevande saporite e un sorriso amichevole, la colazione al bar deve permettere di abbreviare i tempi quando il tempo stringe, ma senza rinunciare a un piacevole inizio di giornata.

Cambiano le abitudini

Secondo alcuni, nei grandi centri urbani il tempo della classica colazione a base di cappuccino e brioche è tramontato: i locali propongono sempre più spesso colazioni all’inglese, forse per essere al passo con il resto del mondo, o forse perché fa tendenza… Tuttavia, la grande maggioranza degli Italiani preferisce ancora la vecchia formula, dolce e amara al tempo stesso, del caffè con il dolce.

Croissant e brioche, pasticceria e salati

I cosiddetti pezzi dolci sono di vari tipi e di varie farciture: nei bar che non hanno un laboratorio proprio e che non si trovano vicino a una pasticceria, sono prodotti di pronta cottura, cioè vengono acquistati dalle aziende produttrici che li forniscono congelati. Il barista, quindi, non dovrà far altro che aprire il congelatore, distribuire i prodotti sulle teglie del forno ventilato riscaldando a 180 °C, cuocere per circa 20 minuti, e il gioco è fatto: si sforneranno al momento fragranti croissant alla marmellata, alla crema, al cioccolato, triangolini di sfoglia ai frutti di bosco, fagottini al cioccolato, cannoli alla crema pasticcera o allo zabaione, bomboloni alla crema o al cioccolato e mille altre prelibatezze. Il tutto presentato in formato classico o mignon. A questo si potranno aggiungere torte farcite ai vari gusti, cookies, plum cake, muffin e biscotti particolari.
Naturalmente non tutto sarà congelato e di pronta cottura: sono molti i locali che preparano prodotti freschi di pasticceria come torte, biscotti o brioches. Infine, non potranno mancare paninetti semidolci con farciture di salumi, formaggi cremosi, verdure, pesci affumicati.

Il croissant

Questi prodotti da forno sono fatti di farina, burro, uova, acqua e zucchero; possono essere vuoti o ripieni e, a seconda delle farciture, possono essere dolci (con marmellata, crema pasticcera, cioccolato, miele…) o salati (con formaggi, salumi affettati, salmone e, eventualmente, maionese o burro).
Il croissant viene chiamato così per la forma che ha di solito: in francese, infatti, croissant vuol dire “crescente”, e deriva dal tedesco Kipferl con riferimento alla mezzaluna di cui questa preparazione da forno richiama la forma: il dolce, infatti, fu prodotto in onore della battaglia vinta contro le truppe turche che assediarono Vienna nel 1683. In Italia viene chiamato anche cornetto o, a volte, erroneamente, brioche. Per farlo più bello, oltre che buono, di solito viene spalmato in superficie con il tuorlo d’uovo, in modo da dargli un colore più dorato.

La brioche

Anche questi sono prodotti da forno, ma sono fatti in modo leggermente diverso, a base di farina, uova, burro, lievito, strutto, un liquido (che può essere latte, acqua o, a volte, brandy) e, occasionalmente, un po’ di zucchero. Cotte al forno, anche le brioche possono essere vuote o farcite con marmellata, crema pasticcera o crema al cioccolato. Spesso chiamata “brioscia”, all’italiana, anche questo dolce viene spalmato in superficie con il tuorlo d’uovo, perché appaia dorato.
A rendere famose le brioche è stata senza dubbio la frase erroneamente attribuita a Maria Antonietta, regina di Francia, che, sentendo le proteste del popolo affamato che chiedeva pane, avrebbe esclamato: «Se non hanno pane, che mangino brioche!», mostrando insensibilità ai problemi del popolo.

Le bevande della colazione

Il caffè, in tutte le sue declinazioni, è sempre gettonatissimo: l’azione della caffeina, infatti, è particolarmente gradita di prima mattina, e il caldo aroma aiuta a combattere anche il lunedì più piovoso!
Fra le bevande richieste, tuttavia, ci sono anche il tè – soprattutto da parte di chi è più sensibile alla caffeina – o le spremute, che permettono di fare il pieno di vitamine in modo piacevole.

ANCHE LA LEGGE MANGIA AL BAR

Per avere il permesso di cucinare al bar bisogna avere un’autorizzazione che tiene conto anche degli spazi e delle attrezzature del locale in funzione degli scopi di vendita. I limiti sono molti: ad esempio, se si vuole poter preparare panini, bisognerà avere taglieri e affettatrice, un frigorifero per la conservazione degli alimenti e una vetrina chiusa per poter esporre al pubblico i prodotti finiti. In alcune regioni c’è anche bisogno di una precisa zona destinata alla preparazione dei panini, che deve avere una superficie minima di 6 m2 e che, a volte, non può essere ricavata all’interno del banco di servizio.
Se invece volessimo poter servire brioche calde a partire da prodotti surgelati, bisognerà che fra le attrezzature presenti vi sia un forno (spesso dato in comodato d’uso dalle aziende fornitrici) collocato in una zona non accessibile al pubblico e allestita anche con un lavandino con acqua corrente e una lavastoviglie (diversa dalla lavastoviglie usata al bar).
Per avere l’autorizzazione, quindi, bisogna prima valutare che cosa ci permette di fare il nostro locale. Poi, a seconda della Regione, si presenta una Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (SCIA) o una Dichiarazione di Inizio di Attività Produttiva (DIAP) allo sportello unico del Comune di riferimento. In questo documento bisogna indicare quali tipi di alimenti vogliamo servire, dichiarando che lo spazio disponibile ci permette di farlo.
Ottenuto il benestare dell’ASL competente, da quel momento si può cominciare a servire gli alimenti indicati. Se lo spazio c’è, e il problema sono le attrezzature, le cose sono più semplici: tecnologia e semilavorati permettono di sopperire a molte mancanze. Un forno a microonde, ad esempio, permette di cucinare ciò che più si desidera, e a volte, con creatività e sfruttando qualche nuova tecnologia si possono preparare ottimi piatti anche in locali che potrebbero non avere i requisiti richiesti. Anzi, a volte è proprio questo tipo di limiti a dare impulso alla fantasia, rendendo uniche le proposte del nostro bar!

Il nuovo sarò Maître, sarò Barman
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Corso di Sala e Vendita per il primo biennio