Il nuovo sarò Maître, sarò Barman

L’arte di coordinare il servizio

Ogni ambiente di lavoro ha un responsabile a cui è affidato il compito di coordinare il gruppo di collaboratori e di far sì che tutto funzioni con il più alto standard di qualità compatibilmente con i costi e i tempi stabiliti. In sala ristorante questo ruolo di prestigio e di responsabilità è affidato al maître (“maggiordomo” in francese).
Nel Trecento lo scalco era colui che disossava e trinciava le carni, preparando con maestria le vivande in piccole porzioni per servirle poi ai convitati. Nel Cinquecento, lo scalco divenne responsabile della gestione dei pasti e dell’organizzazione del servizio. Oggi il termine “scalco” è in disuso, sostituito da quello di “maestro di casa”, il maître, appunto.
L’abitudine introdotta dalla nouvelle cuisine di distribuire gli alimenti in porzioni è ormai consolidata: le preparazioni escono dalla cucina già nei piatti, pronte da mettere in tavola, e le competenze tecniche del maître si sono ridotte al minimo. Il suo ruolo è diventato sempre più quello di manager della ristorazione: deve avere ampie conoscenze sulle strategie di vendita, dev’essere un esperto di vini e un buon intenditore di cibi. Oltre a dirigere i subalterni, deve accogliere i clienti e accompagnarli al tavolo, suggerire i giusti abbinamenti e interagire con lo chef di cucina per stendere il menu e calcolare il food cost.
Per la brigata deve essere un punto di riferimento: per soddisfare ogni cliente è fondamentale costruire una squadra motivata e vincente. Deve possedere quindi capacità personali e professionali notevoli; in particolare deve essere:

  • dotato di spirito di sacrificio;
  • ambizioso;
  • capace di delegare, senza abdicare;
  • aperto alle innovazioni tenendo in considerazione le proposte dei collaboratori.
Inoltre, deve saper:
  • organizzare i briefing per informare la brigata delle novità in menu;
  • essere una persona prima che un capo;
  • motivare i collaboratori applicando le giuste tecniche;
  • organizzare corsi di formazione professionale.

LE RIUNIONI DI GRUPPO

Come in qualsiasi reparto e lavoro, anche per i membri di una brigata di sala è necessario trovare una soluzione ai problemi che insorgono. Le riunioni di gruppo, dove i problemi possono essere trattati in modi differenti, collegialmente o no, sono un valido metodo di decisione e collaborazione. Vediamo quali sono i sei tipi di riunione che si praticano e come un responsabile di settore può presentare, proporre soluzioni o prendere decisioni.
1. TELLING: il titolare o dirigente espone la sua decisione e descrive come metterla in atto, senza dare spiegazioni.
2. SELLING: il responsabile espone la sua idea cercando di farla adottare, ma senza cambiare quanto ha già deciso.
3. DISCUSSING: il coordinatore presenta la sua proposta con ampie spiegazioni, discutendone con i suoi collaboratori. È sempre lui, comunque, a prendere la decisione finale.
4. ALTERNATIVE: il capo propone alcune soluzioni fra cui ne viene scelta una.
5. CONSULTING: è una prima “delega”, in quanto il capo chiede ai collaboratori di proporre soluzioni; sarà poi lui a prendere la decisione finale.
6. JOINING: eccoci alla collegialità. La proposta di soluzione offerta dal responsabile può subire variazioni parziali o totali; infine la decisione verrà presa in gruppo.

Il nuovo sarò Maître, sarò Barman
Il nuovo sarò Maître, sarò Barman
Corso di Sala e Vendita per il primo biennio