Parassiti

UNIT 2 LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI PARASSITI I parassiti sono organismi che dipendono da un altro organismo superiore, detto ospite, per compiere il proprio ciclo vitale. Molti parassiti entrano nell organismo umano attraverso il cibo, provocando patologie anche gravi. Alcuni di questi sono protozoi, costituiti da un unica cellula, mentre altri, come i vermi parassiti (elminti), sono pluricellulari (o metazoi). Le infestazioni raramente conducono alla morte dell organismo ospite, poiché è da esso che dipende la vita del parassita, ma in individui particolarmente debilitati l infestazione può avere un decorso letale. PARASSITOSI (PATOLOGIE DOVUTE AI PARASSITI) Toxoplasmosi La toxoplasmosi è causata dal Toxoplasma gondii, un protozoo che ha per bersaglio principale l intestino dei felini, ospiti asintomatici. Le uova, presenti nelle loro feci, possono contaminare carni e verdure crude e, giunte all interno dell intestino di animali a sangue caldo, schiudono e il microrganismo, attraverso il sangue, raggiunge l interno di cellule muscolari e cerebrali. L infezione solitamente si risolve senza sintomi, ma nei casi di toxoplasmosi acuta i tessuti più colpiti sono polmoni, cuore, fegato e occhi (in particolare la retina). Se contratta durante la gravidanza, la toxoplasmosi può trasmettersi al feto, causando danni la cui incidenza varia in base alla fase gestazionale (particolarmente a rischio sono le prime settimane di gravidanza). L Anisakis è visibile a occhio nudo: ha una colorazione bianca o rosata e lo si ritrova arrotolato su se stesso nelle viscere dei pesci, dei mammiferi marini e di altri animali acquatici. 56 Anisakidosi L anisakidosi è causata dall ingestione di larve di Anisakis, verme nematode lungo 1-3 cm. Questo verme può annidarsi nelle frattaglie dei prodotti ittici; le uova sono invisibili a occhio nudo mentre le larve, di colore bianco e sottili, si possono distinguere. Il pericolo, per l uomo, è l assunzione di pesce crudo o poco cotto, non adeguatamente trattato. Tra i prodotti più a rischio ci sono aringhe, acciughe, sardine, tonno, pesce spada, nasello, merluzzo e sgombro. L anisakidosi può causare sintomi gastrici (nausea, vomito e dolori addominali) o allergie. La legge comunitaria prevede che tutti i prodotti ittici per il consumo a crudo subiscano un abbattimento della temperatura ad almeno 20 °C, per una durata minima di 24 ore.

Sapere di alimentazione
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Corso di Scienza degli alimenti per il primo biennio