Cibo e marchio biologico

I marchi di qualit CIBO E MARCHIO BIOLOGICO In inglese, per esprimere il concetto di biologico si usa l aggettivo organic: per questo anche in italiano si ricorre talvolta all espressione agricoltura organica come sinonimo di agricoltura biologica. Nel caso dell allevamento biologico, sia le galline ovaiole sia i polli destinati al consumo di carne devono essere allevati all aperto (e non in gabbie). L eurofoglia è il logo che, dal 1° luglio 2010, connota i prodotti alimentari biologici in Europa. Biologico significa letteralmente che si riferisce all ambito degli esseri viventi : fatta eccezione per il sale e l acqua, quasi tutti gli alimenti sono di natura biologica. E, sotto certi aspetti, sono tali persino molti prodotti non alimentari come il petrolio e i suoi derivati. Tuttavia, in ambito commerciale, sia pure in modo improprio, si definisce biologico il cibo che è ottenuto con pratiche di coltivazione e allevamento che utilizzano esclusivamente sostanze di origine naturale (quindi non di sintesi), privilegiando sistemi tradizionali volti a minimizzare l impatto ambientale e l inquinamento. Quando si parla di metodi di produzione biologica si intende principalmente un insieme di accorgimenti produttivi che vogliono contrapporsi alle produzioni intensive, ossia volte a massimizzare la resa nel tempo. inevitabile, almeno attualmente, che i prodotti biologici risultino più costosi di quelli ottenuti con metodi di produzione classica; ciò è dovuto ai maggiori costi di produzione e, soprattutto, alla minore resa che caratterizza le coltivazioni e gli allevamenti biologici rispetto a quelli tradizionali. LA PRODUZIONE DI ALIMENTI BIOLOGICI Dal punto di vista produttivo, colture e allevamenti biologici si basano su alcune linee guida di carattere generale: rotazione delle colture per limitare l impoverimento dei terreni; divieto dell utilizzo di pesticidi e fertilizzanti sintetici in agricoltura (sono invece permessi quelli di origine naturale), di antibiotici nell allevamento degli animali, di additivi e coadiuvanti artificiali negli alimenti; divieto dell uso di organismi geneticamente modificati (OGM); uso efficace delle risorse del luogo (per esempio, utilizzo del letame proveniente dalle stalle per fertilizzare i campi e le coltivazioni dei foraggi destinati al bestiame della stessa azienda agricola); scelta di piante e animali endemici (cioè tipici del territorio), generalmente più resistenti alle malattie e adatti alle condizioni locali; allevamento di animali a stabulazione libera, all aperto, e nutriti con foraggio biologico; pratiche di allevamento che tengano conto del benessere delle differenti specie di bestiame. IL MARCHIO BIO I consumatori possono riconoscere i prodotti biologici grazie alla presenza di uno specifico marchio sulle etichette: la cosiddetta eurofoglia stampigliata su fondo verde. Per certificare come biologici i propri prodotti e ricevere il relativo marchio da apporre sulle etichette, un azienda deve rispettare le regole previste dai Regolamenti CE n. 834/2007 e n. 889/2008 e sottoporsi a verifiche periodiche da parte di un organismo di controllo che sia stato autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF). Il nome dell organismo di controllo deve comparire sull etichetta. GUIDA ALLO STUDIO 1. Quali sono i marchi di qualità riconosciuti dall Unione Europea? 2. Quali garanzie forniscono i diversi marchi di qualità? 3. Nel caso dei vini, quali marchi di qualità vengono adottati? 4. Che cosa si intende per prodotto biologico? 351

Sapere di alimentazione
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Corso di Scienza degli alimenti per il primo biennio