ANIMALI IN GABBIA E UOVA BIOLOGICHE

  Slow Food insegna...

Animali in gabbia e uova biologiche

Diversamente dal passato, oggi mangiamo quotidianamente grandi quantità di proteine animali: carni, latte, latticini e formaggi, uova. Questo modo di nutrirsi nei Paesi industrializzati, che sta già dando gravi ricadute sulla salute, ha contribuito a far sviluppare i settori produttivi della zootecnia, trasformando la tradizionale attività di custodia dei capi allevati in una vera filiera di accrescimento e riproduzione degli animali, tenuti in totale o parziale prigionia. L’allevamento si è specializzato in produzione di mangimi sempre più nutrienti, in una veterinaria che garantisce con i farmaci il benessere degli animali, in interventi genetici a miglioramento delle razze allevate. Perseguendo grandi interessi economici privati, l’allevamento industriale intensivo è diventato un mezzo per ottenere la massima quantità di prodotto con il minimo costo, senza alcun interesse per il peso enorme che la carne, i prodotti lattiero-caseari e le uova a buon mercato hanno sulla qualità della vita degli animali, il benessere dell’umanità e l’equilibrio del pianeta.

In Europa, l’Italia è tra i grandi produttori di uova; il dato sulla produzione del 2012 fornito dall’Unione Nazionale Avicoltura è impressionante: oltre 12 miliardi, quasi 206 uova l’anno per ciascun cittadino italiano. Ma non tutte sono prodotte nello stesso modo. La maggior parte proviene ancora dagli allevamenti in gabbia o a terra: una pratica produttiva non sempre sostenibile oltre che crudele. Anche dopo le nuove direttive, che aumentano lo spazio di gabbia destinato a ogni gallina (da 550 cm2 a 750: da 24 cm circa di lato a 27), la situazione è migliorata ben poco. Senza contare che, in queste condizioni, per prevenire le epidemie, le galline vengono tenute sotto continuo controllo farmacologico.

L’unico tipo di allevamento sostenibile, rispettoso della natura degli animali e della salute di chi mangerà le uova, è quello all’aperto e biologico, che minimizza lo stress degli animali e permette la produzione di uova più sane. È una produzione in crescita: le scelte dei consumatori dovrebbero orientarsi ancor più verso le uova biologiche.

  Buone pratiche SLOW FOOD

Conoscere il colore delle uova: un particolare Presidio Slow Food

Nell’area di Temuco, capoluogo della regione cilena dell’Araucanía, caratterizzata dalla forte presenza di indigeni Mapuche, si vedono spesso sui mercati contadini uova dal guscio celeste o verdolino (in diverse gradazioni). A trasmettere quella particolare colorazione è un gene legato alla razza di polli araucana. A prescindere dai caratteri somatici degli animali, ormai molto differenti a causa dell’ibridazione della razza, esiste un elemento che accomuna tutte le galline capaci di deporre uova colorate: l’insofferenza all’allevamento intensivo. Si tratta infatti di animali rustici che devono essere cresciuti all’aria aperta. E questo aspetto, di fatto, trasforma il colore azzurro (e verdolino) in un infallibile marchio di qualità.

Protagonisti in Cucina
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Corso di enogastronomia per il primo biennio