Igiene e conservazione delle uova
Galline sane fanno uova sane: la frequenza di uova infettate da ▶ salmonella prodotte da animali sani (contaminazione ▶ endogena) è bassissima: nell’ordine di 2 per milione. Il guscio, invece, è contaminato da questi stessi batteri (contaminazione ▶ esogena) molto più spesso: circa la metà delle tossinfezioni da salmonella in Italia è dovuta proprio alle uova. Se le uova sono conservate in ambienti umidi, però, possono essere contaminate anche da muffe che le portano alla putrefazione o macchiano il guscio di giallo, blu o verde. Per evitare contaminazioni, quindi, è bene osservare alcuni semplici accorgimenti (che la legge ha in parte reso obbligatori con il protocollo HACCP).
- Le uova possono essere commercializzate a temperatura ambiente (sempre, però, inferiore a 25 °C), ma vanno conservate in frigo dopo l’acquisto. Evitate sbalzi termici che possono provocare la formazione di condensa sul guscio: questo ne fa aumentare la permeabilità facilitando la contaminazione dell’uovo.
- Nel frigorifero o nella cella frigorifera, le uova vanno tenute separate dagli altri alimenti.
- Non lavate mai le uova se non immediatamente prima di usarle: il lavaggio può rimuovere la cuticola favorendo la contaminazione dell’uovo.
- Le uova con il guscio incrinato vanno usate subito; quelle col guscio rotto vanno buttate.
- Lavatevi le mani prima e dopo aver toccato il guscio delle uova; quando rompete l’uovo, non toccate mai il tuorlo o l’albume prima di esservi lavati le mani.
- Non rompete l’uovo sul bordo del recipiente che dovrà contenerlo.
- Evitate che parti del guscio cadano insieme all’uovo sgusciato; buttate subito via i gusci senza appoggiarli sul piano di lavoro.
- Non tenete le uova per più di 2 ore in un ambiente a temperatura superiore a 25 °C.
- Per preparazioni che usano le uova “a crudo”, preferite le uova pastorizzate.