La sala è in evoluzione!
Il settore ristorativo è in continua evoluzione: sono cambiate le modalità di consumo del cibo e la preparazione dei piatti, si è ridotto il numero delle portate nel pasto e sono aumentate le esigenze estetiche e nutrizionali del cliente.
Questo mutamento ha portato a un’inversione di tendenza delle mode e dei modi di preparare la tavola, condizionando l’allestimento della sala e la mise en place. Il concetto di “servizio classico” per antonomasia cede il posto all’innovazione e al design, prediligendo il minimal, la semplicità estrema e l’essenzialità che porta a eliminare la tovaglia o solo il coprimacchia, i segnaposto e le lunghe sfilze di bicchieri e posate. Si va dalle tovagliette all’americana, ai ▶ runner all’assenza totale di tovaglia.
Questa impostazione ha come filosofia principale quella di rendere il tavolo meno “pieno”, esaltando i dettagli, e di alleggerire il lavoro degli operatori di sala e il lavaggio del tovagliato, con un conseguente contenimento di costi.
È l’era del finger food, delle monoporzioni e dei microassaggi, l’era dell’apparenza innanzitutto. Per questo non si usano più solo semplici piatti ma minicontenitori come bicchierini, tazzine, mattonelle di ceramica o tavolette di legno, e così via, di varie forme e diversi materiali.
La personalizzazione del tavolo dovrà appagare l’occhio del cliente facendolo sentire a suo agio, offrendogli la possibilità di muoversi senza il rischio di colpire inavvertitamente o rovesciare qualcosa durante il pasto.
Anche il servizio sta cambiando, e cambiano gli strumenti: i servizi di piatti classici in fine porcellana e decori dorati passano il testimone a piatti rettangolari, quadrati e di forme innovative, alle piccole cloche, alle zuppiere, ai contenitori versatili e adattabili alle diverse preparazioni proposte nel menu, dall’amouse-bouche al dessert.