Le fonti di contaminazione

Le fonti di contaminazione

La conoscenza delle fonti di contaminazione alimentare è fondamentale per la prevenzione dei rischi igienici in cucina perché ci consente di mettere in atto tutte le pratiche necessarie a ridurre al minimo i pericoli.
«I contaminanti sono sostanze non aggiunte intenzionalmente agli alimenti, la cui presenza può derivare dall’ambiente, dalla coltivazione e/o dal processo produttivo. La presenza del contaminante può influire negativamente sulla qualità dell’alimento e anche in alcuni casi implicare un rischio per la salute» (www.salute.gov.it).
In base alla provenienza e alle loro caratteristiche intrinseche gli agenti contaminanti si possono dividere in tre categorie principali: fisici, chimici, biologici e microbiologici.

Contaminazione fisica
È dovuta principalmente alla presenza di corpi estranei all’alimento (definiti particellari), come capelli, unghie, terra, sabbia, residui di imballaggi e involucri (vetro, legno, plastica).
Può essere prevenuta:
  • controllando accuratamente i prodotti nelle fasi di stoccaggio e preparazione preliminare, non accettando merci con imballaggi deteriorati, utilizzando solo contenitori Gastronorm in materiali idonei pressoché infrangibili, lavando a lungo frutta e ortaggi;
  • seguendo le disposizioni del piano HACCP riguardo l’igiene personale: mantenere le unghie delle mani sempre corte e pulite, coprire il capo con un cappello, non indossare orecchini, anelli e monili vari.
Meno frequentemente, la contaminazione fisica dipende dalla radioattività, che può essere naturale (se presente in modo naturale nel terreno) o da fallout (dovuta cioè alla fuoriuscita accidentale di materiale radioattivo, come si è verificato a Fukushima nel 2011).
Può essere prevenuta:
  • con un’attenta selezione dei fornitori e della provenienza geografica dei prodotti.

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Contaminazione chimica
È dovuta alla presenza di sostanze chimiche estranee alla normale composizione dell’alimento.
Sono considerati agenti contaminanti chimici anche le sostanze tossiche prodotte dal metabolismo di alcuni  funghi
Il contatto tra gli agenti chimici e l’alimento può avvenire:
  • prima dell’arrivo delle derrate in magazzino; si tratta di metalli pesanti, pesticidi, fitofarmaci o altre sostanze utilizzate nelle attività produttive e la contaminazione può avvenire in modo volontario o accidentale;
  • dopo l’arrivo delle derrate in magazzino; si tratta in questo caso di contatti che possono avvenire durante le lavorazioni preliminari o la cottura, dovuti generalmente a detergenti o disinfettanti usati nella prassi di pulizia e sanificazione che non sono stati risciacquati correttamente o che sono stati introdotti accidentalmente.
La contaminazione chimica può essere prevenuta:
  • in fase di selezione dei fornitori e ricevimento delle merci;
  • lavando accuratamente frutta e verdura con acqua fresca corrente;
  • risciacquando con acqua calda attrezzature e utensili che sono stati detersi e disinfettati;
  • etichettando i contenitori di prodotti chimici non alimentari e stoccandoli separatamente dalle derrate alimentari per evitare scambi accidentali.

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Contaminazione biologica e microbiologica
È legata alla presenza di parassiti o microrganismi patogeni come virus, funghi, batteri e muffe e di animali infestanti, come insetti o topi (detti “vettori”). La trasmissione degli agenti microbiologici può avvenire attraverso l’acqua, l’aria, il suolo, gli utensili (detti “veicoli”); di quelli biologici a causa della presenza di animali.
Può essere prevenuta:
  • eseguendo correttamente la manipolazione, la conservazione e la cottura degli alimenti;
  • proteggendo gli alimenti dai vettori (utilizzando zanzariere o trappole).

Prevenire la contaminazione

Una considerevole percentuale delle contaminazioni alimentari può essere scongiurata attraverso una corretta pratica di pulizia e sanificazione, che dovrà essere ripetuta a scadenze fisse e regolari (per esempio dopo ogni utilizzo per un tagliere, dopo ogni servizio per un piano di lavoro) come sarà indicato sul piano di autocontrollo.

Le fasi del processo di pulizia e sanificazione
Possiamo individuare le seguenti fasi:
1. rimozione dello sporco grossolano;
2. detersione con prodotti acidi (per le superfici in acciaio) o neutri/alcalini (fornelli, utensili);
3. risciacquo con acqua calda;
4. sanificazione (con disinfettanti);
5. risciacquo finale con acqua calda;
6. asciugatura con carta monouso o aria secca filtrata.
Il risciacquo con acqua calda è importante per tre motivi:
  • migliora l’azione sgrassante dei detergenti;
  • aiuta l’eliminazione di alcuni microrganismi patogeni;
  • facilita la rimozione di residui di detergenti e disinfettanti.

Protagonisti in Cucina
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Corso di enogastronomia per il secondo biennio e il quinto anno