Il cioccolato
Con il cioccolato si possono creare tante forme decorative: per esempio, lo si può scolpire, scegliendo per questo un cioccolato a basso contenuto di burro di cacao che lo renderebbe troppo morbido e a bassa temperatura di fusione. Gli strumenti da usare hanno la stessa forma degli attrezzi da falegname ma sono fatti in policarbonato, silicone e altri materiali compatibili con gli alimenti. L’unico aspetto negativo di queste decorazioni è il costo: occorre molto cioccolato per realizzare anche una piccola scultura. Il cioccolato, però, si presta benissimo anche per realizzare decorazioni al cornetto o lamine: lo si scioglie e lo si usa per disegnare o stendere su fogli di carta forno, dove raffreddandosi si solidifica nella forma che gli è stata data. Altrimenti si può usare la tecnica dello shock termico, facendolo colare su una forma ghiacciata. Fra le tecniche decorative che usano il cioccolato fuso c’è anche la pittura: si possono realizzare veri e propri quadri usando cioccolato di diverse tonalità o colorato con prodotti per alimenti.
Tuttavia, non sempre si usa quello puro: dato che tende a sciogliersi a temperature sopra i 20 °C, lo si lavora male con le dita e per questo lo si modifica. Il cioccolato plastico, che si ottiene aggiungendo a un normale cioccolato una percentuale di sciroppo di glucosio, ha un nome inquietante che, in realtà, ne descrive bene le qualità fisiche: è davvero “plastico”, cioè malleabile, e si può plasmare facilmente con le mani creando figure di ogni tipo. Si può acquistare già pronto, ma anche produrre in laboratorio nelle versioni “fondente”, ottimale per la produzione di rose e di piccole decorazioni, “bianco” o “al latte”.