L’acqua minerale e le sue caratteristiche

  L’acqua minerale e le sue caratteristiche

Si definiscono acque minerali naturali le acque di falde o giacimenti sotterranei che emergono in forma di sorgenti naturali o ottenute per perforazione. Esse, oltre a essere adatte al consumo umano, hanno caratteristiche peculiari quali la purezza originaria ed eventuali effetti terapeutici riconducibili al loro specifico contenuto minerale (Decreto legislativo n. 105 del 25 gennaio 1992).

Le aziende che prelevano e commerciano le acque minerali sono tenute ad analizzarne la composizione almeno ogni cinque anni. Inoltre devono limitarsi a imbottigliare l’acqua in confezioni destinate al consumatore finale (massimo 2 litri) senza svolgere alcun tipo di correzione o disinfezione. Le uniche operazioni consentite sono l’aggiunta o la rimozione di anidride carbonica.

Una prima classificazione delle acque minerali può avvenire proprio in base al tenore di anidride carbonica. A seconda dei casi, l’etichetta potrebbe riportare la seguente dicitura:

  • aggiunta di anidride carbonica (se viene aggiunta CO2 all’acqua proveniente dalla falda);
  • naturalmente gassata o effervescente naturale (se la falda produce acqua gassata);
  • totalmente degassata;
  • parzialmente degassata;
  • rinforzata con il gas della sorgente.

Una seconda classificazione può basarsi sulla quantità dei sali minerali contenuti nell’acqua, ossia del suo ▶ residuo fisso.

In base a questo parametro si distingue l’acqua:

  • minimamente mineralizzata: con un residuo fisso inferiore a 50 mg / l;
  • oligominerale o leggermente mineralizzata: con un residuo fisso non oltre i 500 mg / l;
  • minerale: con residuo fisso compreso fra 500 e 1500 mg / l;
  • ricca di sali minerali: con residuo fisso superiore a 1500 mg / l.

A seconda della composizione salina, le acque minerali naturali possono essere classi­fi­ca­te in:

  • acidule: sono caratterizzate da un contenuto di CO2 superiore a 250 mg / l;
  • calciche: hanno una concentrazione di calcio superiore a 150 mg / l;
  • clorurate: presentano una concentrazione di cloruri superiore a 200 mg / l;
  • ferruginose: hanno una concentrazione di ferro superiore a 1 mg / l;
  • fluorurate: sono caratterizzate da una concentrazione di fluoro superiore a 1 mg / l;
  • magnesiache: contengono magnesio in concentrazione superiore a 50 mg / l;
  • povere di sodio: presentano un contenuto di sodio inferiore a 20 mg/l;
  • sodiche: hanno un contenuto di sodio superiore a 200 mg / l;
  • solfate: contengono una quantità di solfati superiore a 200 mg / l.
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  LEGGERE L’ETICHETTA DELL’ACQUA MINERALE

Acque minerali artificiali

Si definisce acqua minerale artificiale un’acqua potabile alla quale sono stati aggiunti acqua minerale naturale, acque saline o sali minerali.

I sali minerali ammessi sono sodio, potassio, calcio e magnesio.

Appartengono a questa categoria l’acqua di soda, un’acqua che contiene almeno 600 mg / l di idrogeno carbonato di sodio (NaHCO3), e il seltz, un’acqua potabile alla quale è stata aggiunta CO2 in concentrazione uguale a 4 g / l.

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  acque di sorgente e acque da tavola

Oltre alle acque minerali naturali, in commercio si possono trovare altre due qualità di acqua: quella di sorgente e l’acqua da tavola.

Le acque di sorgente (decr. leg. n. 339 del 4 agosto 1999) hanno origine esclusivamente sotterranea, da fonti naturali o da pozzi; la loro composizione chimica e la temperatura alla sorgente non devono subire oscillazioni nel tempo.

Per queste acque sono ammessi solo alcuni trattamenti, quali l’eliminazione totale o parziale di CO2 e l’allontanamento del ferro.

Anche per le acque di sorgente è previsto il riconoscimento del Ministero della Salute, ma, a differenza delle acque minerali, non è possibile attribuire loro proprietà favorevoli alla salute.

La definizione delle acque da tavola si trova invece nel Decreto legislativo n. 31/01. Si definiscono tali le acque potabili imbottigliate direttamente dal rubinetto e che possono subire trattamenti chimico-fisici idonei al miglioramento di alcune caratteristiche.

Le confezioni di acque da tavola non devono riportare in etichetta la composizione né tantomeno possono vantare proprietà terapeutiche.

In Italia le acque da tavola sono servite soprattutto in caraffe nei ristoranti (in questo caso devono riportare la dicitura “acqua potabile trattata”) o in boccioni.

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