L’acqua destinata al consumo umano
Prima ancora di essere una bevanda, l’acqua è una necessità per tutti gli organismi viventi, tanto che nel 2010 l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha riconosciuto l’accesso all’acqua potabile come diritto umano fondamentale. L’acqua è oggi più che mai al centro di interessi di natura ambientale ed economica, anche a causa del progressivo inquinamento delle acque dolci riconducibile alle attività umane.
Quando l’acqua segue il proprio ciclo naturale senza interferenze, è quasi sempre potabile, ossia adatta a essere bevuta senza danni alla salute, ma quando ne alteriamo il percorso e la utilizziamo per le nostre esigenze (allevamenti, coltivazioni, distribuzione nei centri urbani), l’acqua può essere contaminata da sostanze e organismi molto pericolosi per la nostra salute. Si rendono quindi necessari trattamenti di potabilizzazione.
In Italia è il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 a stabilire con precisione le caratteristiche che l’acqua deve presentare per essere considerata potabile (ossia destinata al consumo umano).
Le acque cosiddette “minerali naturali”, caratterizzate da proprietà terapeutiche o medicinali (in questa categoria rientrano tutte quelle vendute in bottiglia da aziende commerciali), sono invece soggette a un’altra normativa (D.l. n. 105 del 25/01/1992).