La legge antifumo in Italia

La legge antifumo in Italia Il fumo attivo e passivo è vietato. Fumare e far respirare aria inquinata a chi non fuma è proibito dalla legge, che si propone di tutelare in questo modo la salute dei cittadini. Dal 10 gennaio 2005 per effetto della legge 3/2003, il divieto di fumo è stato infatti esteso a tutti i locali pubblici e privati aperti al pubblico, compresi bar e ristoranti. Da una decina d anni norme più severe hanno vietato il fumo anche negli uffici, negli ospedali, nelle scuole ma anche in spiagge pubbliche, stadi e parchi. Non è più possibile neanche fumare in auto, se sono presenti bambini. Le multe previste per i trasgressori sono molto consistenti. Chi deve far rispettare i divieti? Sono chiamati a vigilare i titolari degli esercizi pubblici e i responsabili designati presso ogni struttura; in caso di inosservanza della norma, anch essi rispondono con sanzioni pecuniarie. Le campagne contro il fumo hanno prodotto sicuramente risultati importanti nel dissuadere dal consumo di tabacco, e hanno anche modificato le abitudini e le percezioni della collettività rispetto a questa dipendenza. Oggi, sebbene il divieto sia regolamentato dalle leggi, c è una maggiore sensibilità al problema e si considera disdicevole fumare in luoghi pubblici. Tutti i progetti dell OMS e del governo italiano, oltre alle restrizioni al fumo previste dalla legislazione, stanno agendo anche su questi fattori culturali che sono connessi a questo tipo di dipendenza: si opera per rendere sempre più difficile il rito del fumo, per dissuadere i consumatori illustrando sul pacchetto i danni da fumo con immagini drammaticamente realistiche delle malattie che si possono contrarre fumando e infine si penalizza il fumatore aumentando il costo del pacchetto e togliendo dal commercio confezioni piccole e aromatizzate. approfondimento La sigaretta elettronica La sigaretta elettronica è un innovazione degli ultimi tempi utilizzata da chi vuole smettere di fumare o diminuire il consumo di tabacco. un vaporizzatore, che funziona in questo modo: una batteria fornisce energia a un atomizzatore, il quale, scaldando il liquido contenuto in un piccolo serbatoio, lo vaporizza. Si inala così una soluzione di glicerolo, aromi naturali e altre sostanze e che può anche non contenere nicotina. I pareri sull efficacia di questo dispositivo, ma anche quelli sulla sua presunta pericolosità, sono discordanti; certo è che, evitando la combustione, non produce alcune sostanze cancerogene, ma il liquido che viene vaporizzato potrebbe essere comunque nocivo, soprattutto se vengono acquistati prodotti di bassa qualità. Utilizzata maggiormente dagli uomini rispetto alle donne, la sigaretta elettronica ha una grande diffusione tra i giovani e giovanissimi. Tuttavia, dal momento che richiama la gestualità tipica del fumatore, fa mantenere una dipendenza psicologica che non favorisce il distacco dal problema, anzi per alcuni adolescenti può essere motivo di curiosità e addirittura di emulazione di gesti da adulti e alla moda. A un primo grande boom, che ha determinato il proliferare di un numero elevato di negozi specializzati, è seguito un leggero calo degli utilizzatori di sigarette elettroniche. Più recentemente, però, questo tipo di dispositivo è stato rilanciato. Probabilmente le future ricerche chiariranno meglio l efficacia e la pericolosità per la salute Una comunicazione sociale contro il fumo passivo molto forte e provocatoria, realizzata da alcuni alunni dell Istituto Giacomo Leopardi di Valmadrera (LC) nell anno scolastico 20122013. delle sigarette elettroniche, rivelando se è solo un fatto di costume oppure può essere considerato un nuovo gradino per distogliere gli ancora irriducibili dal terribile vizio del fumo. 4 Dipendenze e mal-essere 303

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