Il diaframma

Le capacità cardio-respiratorie Apparati Il diaframma Il diaframma è un muscolo volontario e involontario, che separa la parte toracica da quella addominale ed è direttamente coinvolto nella respirazione. a forma di cupola, con la concavità in basso, ed è inserito posteriormente sulla colonna vertebrale (sulle vertebre lombari) e anteriormente sul margine inferiore della gabbia toracica. Al centro ha un ampia zona tendinea chiamata centro frenico. Quest ultimo presenta diversi forami per il passaggio di organi dell apparato digerente (esofago), vasi sanguigni (vena cava, arteria aorta ecc.) e nervi. difficile percepire la posizione e il lavoro del proprio diaframma. Lo sentiamo quando tossiamo, starnutiamo, vomitiamo e abbiamo il singhiozzo, ma difficilmente riusciamo a controllarlo durante l attività motoria. Il punto di equilibrio dopo ogni atto respiratorio Durante l inspirazione il diaframma si abbassa e la gabbia toracica si espande leggi e rispondi Perché il diaframma ha un ruolo importante nella respirazione? Il ritorno alla situazione di riposo, punto di equilibrio ideale tra inspirazione ed espirazione, è la ripartizione equilibrata e armonica del tono muscolare tra muscoli inspiratori, che ampliano la gabbia toracica (diaframma, scaleni, piccolo pettorale, intercostali esterni, spinali) ed espiratori, che abbassano le coste (addominali e intercostali interni). Per tanti motivi respirazione scorretta, ansia, stress ecc. il diaframma tende a rimanere contratto anche dopo l inspirazione. Un eccesso di tensione del diaframma può addirittura modificare la struttura della zona lombare, accentuandone la curvatura (lordosi dovuta alla trazione e all avanzamento delle vertebre lombari). Non si devono compiere sforzi in apnea, perché causano una dannosa fissazione del diaframma e la trazione sui tendini che si inseriscono sulle vertebre lombari (pilastri del diaframma inseriti su L1 e L2). Non si deve neppure urlare in apnea, perché si sforzano i muscoli che permettono l emissione della voce (muscoli della fonazione). I VOLUMI polmonari Vediamo alcuni parametri base della respirazione: aria complementare: quantità d aria che può essere introdotta con una inspirazione forzata; aria supplementare: quantità d aria che può essere emessa con espirazione forzata dopo un espirazione normale; aria residua: quantità d aria che rimane nei polmoni anche dopo un espirazione forzata. Da questi parametri derivano: volume corrente: quantità d aria respirata; capacità vitale: la massima quantità d aria che possiamo espirare con una respirazione forzata. Si inspira forzatamente e si calcola quanta aria si espira forzatamente. Lo sportivo ha una capacità vitale superiore al sedentario e può arrivare fino a 7 litri; volume residuo: la quantità d aria che rimane nei polmoni dopo una espirazione forzata. Non può mai venire espulsa (è di circa 1,5 litri). Si inspira, quindi si espira forzatamente; 190 Sezione 3 Il corpo e il movimento capacità polmonare totale: la quantità d aria totale presente nei polmoni dopo un inspirazione forzata; comprende anche il volume residuo. Perciò: capacità polmonare = capacità vitale + volume residuo; ventilazione polmonare: il prodotto della frequenza respiratoria per il volume corrente; massimo consumo di ossigeno: è la quantità di ossigeno che viene utilizzata (VO2 max). Dipende molto anche dal funzionamento dell apparato circolatorio. Può essere indicato come il volume di ossigeno che viene consumato in un minuto (l/min) oppure rispetto al peso corporeo (ml/kg/min). Rappresenta l indicatore dello sforzo fisico perché aumenta proporzionalmente all intensità dello sforzo. Poiché la misurazione del VO2 max è piuttosto complicata e necessita di attrezzature laboratoriali, per valutare il livello dello sforzo si è soliti utilizzare piuttosto il valore della frequenza cardiaca, facilmente rilevabile.

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Corso di Scienze motorie e sportive