L’apnea

Il ritmo respiratorio in un neonato è di 40-50 atti al minuto, tra i 15 e i 20 anni è di circa 20 atti al minuto, in un adulto è di 16-18 atti al minuto. Durante il sonno il ritmo rallenta raggiungendo circa i 12 atti al minuto. L atto respiratorio (una inspirazione + una espirazione) è un atto automatico, ma esiste un controllo chimico e nervoso del suo funzionamento: il controllo chimico avviene tramite il centro respiratorio situato nel tronco cerebrale (vedi Capitolo 4). Questo centro è sensibile alla composizione del sangue per cui una diversa concentrazione del tasso di anidride carbonica attiva un aumento del ritmo respiratorio (frequenza) per eliminare l anidride carbonica in eccesso. Quando si ride, si parla o si deglutisce, questo centro provvede a interrompere momentaneamente la respirazione; il controllo nervoso avviene tramite l eccitazione delle terminazioni nervose del nervo vago che sono sensibili all aumento di anidride carbonica e alle variazioni della pressione arteriosa. leggi e rispondi Come si può intervenire condizionando attivamente la fase espiratoria? L apnea Si definisce apnea la sospensione temporanea della respirazione. Nelle fasi di un normale atto respiratorio si riconoscono due momenti di brevissima apnea: apnea alta o piena, al termine dell inspirazione, con i polmoni pieni d aria; dura dai 3 ai 20 secondi e permette di assorbire più ossigeno; apnea bassa o vuota, la fase al termine dell espirazione, a polmoni svuotati; anch essa dura dai 3 ai 20 secondi, e provoca importanti modificazioni della circolazione e del metabolismo degli zuccheri, con aumento della temperatura interna perché nell espirazione si elimina aria più calda di quella incamerata. Approfondimento Sport ad alta quota Le modificazioni respiratorie dovute all esercizio fisico L esercizio fisico provoca una modificazione del ritmo e dell ampiezza della ventilazione polmonare perché la richiesta d ossigeno da parte dei muscoli diviene maggiore. Le variazioni sono tanto più grandi quanto maggiore è l intensità dell esercizio. Se l intensità è moderata il ritmo respiratorio e circolatorio si stabilizzano; c è equilibrio tra richiesta e consumo di ossigeno. Durante un esercizio fisico di media intensità si ha: un aumento progressivo del consumo di ossigeno (debito d ossigeno); una fase di stabilizzazione, legata all intensità dell esercizio e alla preparazione del soggetto: è la fase prettamente aerobica; una fase di recupero al termine dell esercizio: il consumo di ossigeno ritorna più o meno velocemente ai valori di riposo e viene compensato il debito d ossigeno. FOCUS SALUTE Il numero degli atti respiratori è strettamente legato: all intensità dell attività motoria che stiamo svolgendo; al fabbisogno d ossigeno (in ogni scatto di velocità è immediato anche l aumento degli atti respiratori); al nostro coinvolgimento emotivo. Durante il sonno utilizziamo automaticamente la respirazione profonda. Ecco alcuni suggerimenti per respirare al meglio: Impariamo a respirare cambiare spesso l aria, soprattutto se si è in tanti nella stessa stanza; è bene aprire la finestra dell aula almeno a ogni cambio d ora perché circa 25 persone consumano parecchio ossigeno; se siamo agitati e nervosi oppure se facciamo fatica ad addormentarci, possiamo provare a eseguire alcune respirazioni molto lente, cercando di percepire il passaggio dell aria nelle varie parti del corpo; a volte odori troppo intensi (profumo di fiori, essenze di profumo) ci procurano mal di testa e viceversa altri aromi (menta, eucalipto, limone ecc.) sono gradevoli e ci aiutano a respirare meglio; i fumatori dovrebbero fare almeno 4 o 5 respirazioni profonde dopo ogni sigaretta per depurare e ventilare i polmoni che altrimenti restano sempre congestionati e ostruiti. 3 Le capacità cardio-respiratorie 189

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