T1 - Amílcar Cabral, Imparare con i contadini

PAROLA D AUTORE | T1 Am lcar Cabral Il potere delle armi, in A. Cabral et al., Colonie portoghesi: «la vittoria o la morte , Jaca Book, Milano 1971, pp. 115-117 Imparare con i contadini Nel brano che proponiamo, Am lcar Cabral affronta un tema che gli sta molto a cuore: il coinvolgimento dei contadini nella lotta di liberazione. I contadini costituiscono la principale forza politica e ideologica, secondo Cabral, ma non hanno la maturità sufficiente per guidare la rivoluzione. La loro mobilitazione, pertanto, viene descritta come il frutto di un capillare lavoro pedagogico, improntato a reciprocità, gradualità e condivisione. Il colonialismo portoghese non si è appropriato delle terre [ ]. Noi abbiamo mantenuto sotto la dominazione coloniale una struttura di base: la terra come proprietà collettiva del villaggio. [ ] uno dei tratti più importanti che caratterizza la nostra contadinanza1, la quale, d altra parte, non è stata sfruttata dal colonizzatore direttamente, ma attraverso il commercio, con la differenza esistente tra i prezzi di acquisto e il valore dei prodotti. là lo sfruttamento, non nel lavoro diretto come avviene in Angola [ ]. Ciò poneva un problema difficile da risolvere: provare al contadino di essere effettivamente sfruttato. Noi non potevamo mobilitare la nostra gente dicendo: «la terra deve essere di chi la lavora . Perché la terra non mancava. Vi era anzi tutta la terra di cui si aveva bisogno. Bisognava dunque trovare delle parole appropriate per mobilitare i contadini, invece di utilizzare termini che la nostra gente non poteva ancora comprendere. Noi non abbiamo mobilitato la popolazione sulla base della lotta contro il colonialismo: ciò non avrebbe portato ad alcun risultato. Parlare della lotta contro l imperialismo non serviva a niente. Invece di ciò, abbiamo usato un linguaggio diretto e accessibile a tutti: Perché noi lottiamo? Chi sei tu? Chi è tuo padre? Cosa ha avuto tuo padre fino ad oggi? Cosa sta accadendo? Qual è la situazione? Hai già pagato le imposte? Tuo padre le ha già pagate? Cosa pensi di queste imposte? Come ottieni la tua arachide? Hai pensato a ciò che ti frutta la tua arachide? Hai pensato al lavoro che è costato alla tua famiglia? Chi sono coloro che sono stati imprigionati? Tu sei stato prigioniero? su queste basi che avviene la mobilitazione. Tu vai a lavorare sulla strada. Chi ti fornisce gli utensili per lavorare? Sei tu a procurarteli! Chi ti dà il cibo? Sei tu a procurartelo! Chi è che cammina sulla strada? Chi possiede le automobili? tua figlia che è stata violentata da un tale, trovi che sia bene? [ ] Nella nostra mobilitazione abbiamo evitato tutto ciò che poteva essere generalizzato, le frasi fatte. Siamo scesi nei particolari ma abbiamo costretto i nostri militanti che si preparavano all attività di mobilitazione, a ripetere almeno dieci volte ciò che dovevano dire. uno degli aspetti che consideriamo importanti, nel nostro caso concreto, perché noi siamo partiti dalla realtà concreta del popolo. Abbiamo evitato che il contadino potesse pensare che noi eravamo persone a lui estranee venute ad impartirgli delle lezioni. Ci mettevamo nella posizione di persone che vengono ad apprendere con il 1. Sinonimo di classe dei contadini . unità 9 | Pedagogie della liberazione, post-coloniali, decoloniali | 301

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane