3 - La pedagogia decoloniale

3. La pedagogia decoloniale 3.1 IL PENSIERO DECOLONIALE | Il pensiero decoloniale è una corrente scienze sociali: scienze, come la sociologia, l antropologia e l economia, che si occupano dello studio delle società umane. meticci: persone nate da un genitore europeo (in genere il padre) e un genitore indigeno (in genere la madre). In origine il termine aveva un accezione negativa; oggi invece è usato per mettere in luce la ricchezza che deriva dal pluralismo culturale. indios: il nome, che viene ancora oggi usato per designare i popoli originari dell America Latina, è frutto di un equivoco storico. Lo inventarono, infatti, i colonizzatori europei, convinti di essere approdati nelle Indie occidentali. critica che nasce negli anni Novanta del Novecento con il fine di promuovere un ripensamento radicale delle scienze sociali a partire dalla realtà del continente latinoamericano. Come sottolinea il sociologo peruviano An bal Quijano (1928-2018), che del pensiero decoloniale è stato uno dei più importanti esponenti, per secoli le scienze sociali in America Latina hanno riproposto i temi e i problemi propri dell Europa. La causa di questo mimetismo è da rintracciare nell eurocentrismo quale espressione della colonialità. La colonialità del potere | Un concetto fondamentale per la prospettiva de- coloniale è quello della colonialità del potere. Secondo Quijano, cui si deve la prima elaborazione, con la conquista dell America si è imposto un modello di potere la colonialità appunto destinato a espandersi e a perdurare fino ai nostri giorni. La colonialità del potere si fonda, fin dalle sue origini, su due elementi fondamentali: l idea di razza e l affermazione del capitalismo su scala mondiale. Esaminiamoli nel dettaglio. Dal punto di vista scientifico la categoria di razza riferita agli esseri umani è stata oggi destituita di qualsiasi validità, poiché tra le persone non esistono differenze biologiche tali da giustificarne l impiego. Il concetto di razza, tuttavia, continua ancora oggi a legittimare rapporti di dominazione: si parla in questo caso di processi di razzializzazione. Secondo Quijano, la nozione di razza è stata introdotta in seguito alla conquista dell America, per rendere comprensibili le differenze tra i conquistatori e i conquistati, e ha determinato la nascita di identità sociali che prima non esistevano: neri, meticci, indios, europei. Se fino a quel momento essere portoghese o spagnolo indicava semplicemente una provenienza geografica, con l affermazione del concetto di razza questi termini hanno iniziato a identificare presunte strutture biologiche distinte. Quijano sottolinea che, nel tempo, il colore della pelle è diventato il carattere razziale per eccellenza perché maggiormente visibile: in questo modo, i dominatori sono stati identificati con la razza bianca e i dominati con le razze di colore . Inoltre la gradazione tra il bianco e gli altri colori di pelle è stata utilizzata per descrivere una scala di superiorità/ inferiorità. In questo modo, la razza si è rivelata come il più efficace e duraturo strumento di classificazione sociale della popolazione mondiale e di legittimazione delle relazioni di dominazione. Il secondo aspetto che Quijano pone a fondamento della colonialità del potere è l affermazione del capitalismo a livello mondiale e la subordinazione di tutte le forme preesistenti di sfruttamento del lavoro, come la unità 9 | Pedagogie della liberazione, post-coloniali, decoloniali | 295

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane