2 - Don Lorenzo Milani

2. Don Lorenzo Milani 2.1 LA SCUOLA POPOLARE | La pedagogia di don Lorenzo Milani Don Milani con un gruppo di allievi della scuola di Barbiana. | L AUTORE, p. 188| è legata, prima che a una teoria, all esperienza della scuola popolare, alla quale egli ha dedicato tutte le sue energie, prima nella parrocchia di San Donato di Calenzano (1947-54), nei pressi di Firenze, poi a Barbiana (1954-67), nel Mugello. Quello di Barbiana doveva rappresentare, per lo meno nelle intenzioni della curia, un vero e proprio esilio per don Milani, considerato per le sue idee anticonformiste un prete scomodo . Egli, tuttavia, accetta questa decisione senza opporsi e in quel luogo abbandonato apre subito una scuola popolare a tempo pieno, in cui raduna i figli dei contadini e degli operai e sperimenta con maggiore incisività il suo metodo pedagogico. La scuola e, nell ambito della stessa, la lotta alla ricreazione nella quale don Milani vede uno strumento per addomesticare la coscienza delle classi popolari diventeranno infatti il progetto sociopolitico in cui identificarsi totalmente, da coltivare con tenacia nonostante i tentativi di isolamento da parte della Chiesa. La scuola sarà, per don Milani, «la pupilla destra del mio occhio destro . Don Milani era restio a sistematizzare programmi, tecniche didattiche o materie, ma leggendo i suoi scritti è possibile identificare alcuni principi pedagogici fondamentali. Innanzitutto la scuola popolare: è classista, nel senso che è schierata dalla parte delle classi subalterne; mira a colmare le disuguaglianze e a combattere l idea, implicitamente condivisa, che il sapere sia un privilegio della borghesia; è orientata a combattere la mentalità borghese interiorizzata dalla stessa classe popolare e a riequilibrare le disparità storiche tra campagna e città, contadini e operai, montanari e campagnoli. Non si tratta di premiare i migliori tra i poveri perché raggiungano il livello della classe dirigente, ma di sovvertire le contrapposizioni sociali correnti. L opzione per gli ultimi è un principio dichiarato della scuola di Barbiana («chi era senza basi, lento o svogliato si sentiva il preferito [ ] Finché non aveva capito, gli altri non andavano avanti , Lettera a una professoressa), così come la lotta alla timidezza che, al di là delle apunità 6 | Pedagogia popolare | 187

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane