T2 - Edith Stein, Il problema dell’empatia

PAROLA D AUTORE | T2 Edith Stein Il problema dell empatia, Studium, Roma 1985, pp. 157-158. Il problema dell empatia Il concetto di empatia, alla cui analisi Stein ha dedicato la maggior parte delle sue riflessioni, ci aiuta a pensare al contempo a noi e al mondo che ci circonda. L atto empatico induce a risvegliare ciò che in noi sonnecchia , invitandoci a capire meglio quel che siamo, quello che ancora non siamo e a prendere coscienza della nostra differenza. Soffermare lo sguardo su di noi è anche un utile aiuto per l autovalutazione. Il mondo percepito e quello dato in maniera empatica sono il medesimo mondo visto in modo diverso. Ma qui non si tratta soltanto del medesimo mondo visto da lati diversi, come quando, percependo in modo originario, mi sposto da un punto a un altro di modo che passo attraverso una molteplicità ininterrotta di apparizioni, di cui l apparizione che precede motiva quella che segue, mentre l apparizione che segue cede il passo a quella che precede. Qui è vero che il passaggio dalla mia posizione ad un altra si attua allo stesso modo, ma è pure vero che la nuova posizione non prende il posto della vecchia, ed io simultaneamente le tengo ferme entrambe. Il medesimo mondo non si presenta ora soltanto così e poi in un altro modo, ma allo stesso tempo in ambedue i modi. Inoltre come esso si presenta dipende non soltanto dal rispettivo punto di vista, ma anche dalla qualità dell osservatore. Con ciò l apparizione del mondo si dimostra come dipendente dalla coscienza individuale, mentre il mondo che appare mondo che resta comunque e a chiunque appaia si dimostra come indipendente dalla coscienza. Imprigionato nelle barriere della mia individualità, non potrei andare al di là del «mondo come mi appare , e in ogni modo si potrebbe pensare che la possibilità della sua esistenza indipendente che potrebbe essere data ancora come possibilità resti sempre indimostrata. Non appena, però, con il sussidio dell empatia oltrepasso quella barriera e giungo a una seconda e terza apparizione dello stesso mondo, che è indipendente dalla mia percezione, una tale possibilità viene dimostrata. In tal modo l empatia, come fondamento dell esperienza intersoggettiva, diviene la condizione di possibilità di una conoscenza del mondo esterno esistente. Da quanto abbiamo detto risulta anche quale significato rivesta la conoscenza della personalità estranea ai fini della nostra «autoconoscenza . Essa non solo c insegna, come abbiamo in precedenza visto, a porci come Oggetto di noi stessi, ma porta a sviluppo, in quanto empatia di «nature affini ossia di persone del nostro tipo, quel che in noi «sonnecchia e perciò ci rende chiaro, in quanto empatia di strutture personali diversamente formate, quel che non siamo e quel che siamo in più o in meno rispetto agli altri. Con ciò è dato al tempo stesso, oltre all autoconoscenza, un importante aiuto per l autovalutazione. Il fatto di vivere un valore è fondante rispetto al proprio valore. In tal modo, con i nuovi valori acquisiti per mezzo dell empatia, lo sguardo si dischiude simultaneamente sui valori sconosciuti della propria persona. Rispondi 1. Perché è così importante l esperienza empatica? 2. Perché l empatia è anche un esperienza di autoconoscenza? 170 | SEZIONE 1 | Tra Ottocento e Novecento: le fondamenta della pedagogia contemporanea |

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane