I marchi dei vini
Prima del 2009 in Italia i marchi di qualità dei vini erano molteplici: DOC (Denominazione di Origine Controllata), DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), VQPRD (Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate).
Con il Regolamento CE n. 491/2009, le denominazioni sono state in parte modificate:
- i vini DOP (Denominazione di Origine Protetta) hanno subito tutte le fasi di lavorazione (dalla coltivazione dell’uva all’imbottigliamento) in una determinata zona geografica;
- i vini IGP (Indicazione Geografica Protetta) hanno subito almeno una fase di lavorazione in una determinata area geografica;
- i vini senza origine geografica, in precedenza noti come vini varietali, d’annata e da tavola, sono privi di vincolo geografico e dunque di un disciplinare proprio.
I vini appartenenti alla categoria DOP possono ancora presentarsi sul mercato distinti nelle denominazioni DOC e DOCG, ma sono definitivamente abrogati precedenti marchi di qualità italiani del tipo VQPRD.
I vini IGP, invece, possono ancora essere commercializzati con la precedente sigla IGT (Identificazione Geografica Tipica).