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La pâte à choux

Detta anche pasta bignè, è comunemente realizzata con una doppia cottura (una in pentola e una in forno). Anche in questo caso, come per altre basi di pasticceria, gli ingredienti sono pochi e sempre gli stessi, ma esistono diverse modalità di preparazione e di utilizzo.
Oltre che per realizzare il guscio dei bignè, si può anche friggere, come nel caso dei bignè di San Giuseppe, oppure cuocere al forno in forma circolare a doppio strato sovrapposto, per poi essere farcita.
In questa base di pasticceria è necessario conoscere a fondo l’importanza della due cotture e il ruolo che queste svolgono nel realizzare il prodotto finito. Una volta portati a ebollizione acqua (o latte), burro, sale e zucchero, la farina viene aggiunta tutta insieme e si procede con la prima cottura. In questa fase gli amidi gelificano e il composto diventa compatto e lucido (empiricamente si può dire che l’impasto è cotto in modo corretto quando si stacca bene dalle pareti e dal fondo della pentola).
A questo punto lo si lascia intiepidire, poi lo si trasferisce nella planetaria. Con l’ausilio della foglia si uniscono poco alla volta le uova, si forma lo choux su una placca da forno imburrata e si passa alla seconda cottura. Questa avviene in forno, a una temperatura di 180-200 °C, inizialmente a valvola chiusa (per permettere agli choux di gonfiare in modo omogeneo), e successivamente a valvola aperta (quando cioè gli choux risultano già tondi e consistenti) in modo da garantire una colorazione del prodotto e una corretta asciugatura (che permette di mantenere consistenza e conservabilità alla preparazione).

Gli ingredienti per la pâte à choux

Acqua

Ingrediente di base su cui vengono calcolati gli altri ingredienti in proporzione. Si può sostituire, parzialmente o totalmente, con un altro liquido, per esempio con il latte, che conferisce al prodotto più colore, gusto e dolcezza. 

Grassi 

Normalmente burro, caratterizza la preparazione dando leggerezza e friabilità. Insieme alla farina e alle uova partecipa alla formazione della struttura, elastica e compatta, adatta a far “gonfiare” e trattenere l’aria al suo interno. 

Farina 

Normalmente debole per mantenere la friabilità caratteristica del prodotto. 

Uova 

Sono aggiunte dopo la cottura in pentola, poco per volta e valutando la consistenza della preparazione (il peso delle uova aggiunte può variare sensibilmente in base al tipo di farina utilizzata e alla cottura). 

Zucchero 

Aggiunto all’acqua in piccole quantità (ne è sufficiente l’1%) serve a dare gusto e colore alla preparazione. 

Sale 

Aggiunto con modi e quantità uguali allo zucchero, ha il ruolo di esaltare il sapore del prodotto.

Pâte a choux

Ingredienti: 200 g di acqua,100 g di burro,120 g di farina, 4/5 uova, 2 g di sale.


1. Portate a bollore l’acqua con il burro e il sale. Togliete dal fuoco appena il burro si sarà sciolto e versate la farina tutta insieme, mescolando.

2. Rimettete sul fuoco e continuate a mescolare finché il composto non si staccherà senza difficoltà dai bordi del pentolino.

3. Mettete l’impasto in una ciotola, fatelo un po’ raffreddare e unite un uovo alla volta, mescolando con un cucchiaione o con la planetaria con la foglia spessa finché il composto non diventerà una crema.

Il biscuit 

Detto anche biscotto, o biscotto arrotolato, è una base di pasticceria ricca di varianti e usata per molteplici preparazioni (fondo di torte moderne, rivestimento per dolci, base per mousse e semifreddi ecc.). I componenti di base sono sempre uova, zucchero e farina, ai quali possono essere aggiunti diversi altri ingredienti caratterizzanti.
Esistono diversi tipi di biscotto, tutti caratterizzati da elasticità e morbidezza, dovute alla cottura a valvola chiusa (che mantiene l’umidità) e ad alte temperature. In modo particolare, in questo primo volume ci soffermiamo sul biscotto classico, su quello alle mandorle e sulle dacquoise. 

  • Biscotto classico: l’impasto, normalmente realizzato con la tecnica della doppia montata (vedi il pan di Spagna, p. 284), viene steso su un tappetino in silicone o su un foglio di carta da forno in uno strato di altezza massima 1,5 cm; quindi viene cotto in forno a 230-240 °C. 
  • Biscotto alle mandorle: sempre realizzato con la tecnica della doppia montata, è un prodotto gustoso e leggero, grazie alla presenza di farina di mandorle (ma è possibile utilizzare anche nocciole o altra frutta secca) unita alla massa come TPT (tant pour tant, espressione francese che indica una miscela di farina di mandorle e zucchero in parti uguali). 
  • Dacquoise: detto anche “giapponese” o biscotto meringato, si differenzia dai precedenti per la montata di solo albume con zucchero a velo, che, addizionata alla frutta secca sfarinata (normalmente mandorle e nocciole), conferisce al prodotto una consistenza simile a quella della meringa (vedi p. 294). La cottura, in questo caso, viene fatta a 180 °C.

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Corso di Enogastronomia per il primo biennio