Il nuovo Sarò Chef

ADDENSANTI, GELIFICANTI ED EMULSIONANTI

Esiste tutta una serie di ingredienti e di sostanze che hanno capacità addensanti o stabilizzanti, gelificanti ed emulsionanti, a seconda della necessità. In pratica possono rendere stabile un composto (come fa l’uovo nella maionese), addensare una preparazione (come fa la farina nelle salse e nelle vellutate), gelificare i composti (come l’agar nei budini e la pectina nelle marmellate) e fungere da emulsionante fra ingredienti che altrimenti non si unirebbero. Molti di loro hanno più azioni: ad esempio, la carragenina ha azione addensante, stabilizzante, gelificante ed emulsionante. Vediamo qualche caratteristica dei più usati in cucina, indicando fra parentesi il codice alfanumerico che li individua nelle etichette alimentari.

ADDENSANTI

  • Farina, fecola di patate e amido di mais: sono carboidrati complessi, derivati da cereali o tuberi; si diluiscono in acqua o in un altro liquido prima di unirli alla preparazione quando è già calda.
  • Gomma xantana o di xantano (E415): è un carboidrato privo di glutine che si presenta come una polvere color crema; va diluito nel liquido da addensare, e si può usare a caldo o a freddo, mescolando bene per evitare che si formino grumi.
  • Panna: prodotto del latte contenente circa il 30% di grassi, generalmente si unisce alla preparazione a fine cottura dandole consistenza.
  • Sangue: è un tessuto corporeo costituito da un fluido acquoso ricco di proteine che, miscelato ai fondi bruni, può fare da addensante.
  • Tuorlo: è grazie alla sua ricchezza in proteine e in lecitine che, unito alla preparazione, le dà consistenza.

GELIFICANTI

  • Agar agar (E406): è un estratto dall’omonima alga (p. 131) commercializzato sotto forma di polvere, barre o filamenti. Si scioglie in acqua o in altri liquidi e poi si aggiunge alla preparazione da addensare nel momento in cui questa bolle. È opportuno filtrare subito, perché gelifica intorno ai 40 °C.
  • Alginati (E401, 402, 403, 404, 405): sono sali dell’acido alginico; di origine vegetale, si trovano in forma di polvere che, sciolta nell’acqua o nella preparazione acquosa, assume una consistenza gelatinosa.
  • Carragenina (E407): è una gelatina di origine irlandese che si ricava bollendo due specie di alghe rosse; si trova sotto forma di polvere che va sciolta nei liquidi per addensarli.
  • Colla di pesce (E441): è un concentrato di collagene di provenienza animale (da cotenne e ossa di maiali e bovini), che dà consistenza solida alle preparazioni. Si presenta in dadi o fogli da sciogliere in un liquido caldo; gelificano a 3-4 °C.
  • Pectina (E440): è un polisaccaride derivato dalla frutta commercializzato in polvere che si aggiunge alle preparazioni da addensare.
  • Semi di soia e semi di senape: gli uni ricchi di lecitine, gli altri ricchi di agglutinina (una proteina dalle capacità agglutinanti), si aggiungono schiacciati alle preparazioni e svolgono un’attività gelificante.

EMULSIONANTI

  • Lecitine (E322): sono sostanze di origine animale (il tuorlo d’uovo ne è ricchissimo) o vegetale (la soia ne contiene molte) che hanno capacità emulsionanti e addensanti. Sono usate in numerosissimi prodotti alimentari (margarine, cioccolato, caramelle e chewing gum, instant food, prodotti da forno e a base di carne, formaggi, salse, creme, gelati e molti altri).
  • Mono e digliceridi degli acidi grassi (E471-E483) sono additivi prodotti chimicamente a partire dagli acidi grassi e dalla glicerina; usati in molti alimenti hanno una funzione emulsionante.

BUONE PRATICHE SLOW FOOD

LA PECTINA FATTA IN CASA

Nella preparazione delle confetture, per raggiungere un buon livello di gelificazione bisogna tenere conto del contenuto di pectina e del grado di acidità della frutta utilizzata, che può influire sulla capacità legante della pectina stessa. In alcuni casi (confetture di pesche mature, melagrana, fichi maturi, pere) può essere necessario aggiungere un po’ di pectina in più. Non è necessario acquistare i preparati industriali, dal momento che si può realizzare semplicemente in casa facendo bollire per mezz’ora bucce e torsoli di un chilo di mele (per un effetto ancora più addensante si possono scegliere le mele cotogne) in un litro di acqua con succo di un limone. Si può conservare, dopo averla filtrata, in barattoli o bottiglie sterilizzate.

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Corso di Enogastronomia per il primo biennio