Alla base del processo di assorbimento vi è l’esigenza di trasferire i nutrienti dal canale digerente al circolo sanguigno. Le cellule che costituiscono la superficie della mucosa permettono questo trasferimento. Le molecole nutritive di dimensioni minori riescono generalmente ad attraversare queste cellule in modo spontaneo, per diffusione, mentre le molecole più grandi richiedono meccanismi di trasporto attivo che consumano energia. All’interno dell’intestino permangono solo molecole di scarto, inutilizzate anche dal microbiota, che risulterebbero tossiche per il nostro organismo se non venissero eliminate.
Le tonache dell’intero canale digerente sono avvolte da una fitta rete di capillari che, raggruppandosi in vene di dimensioni crescenti, convergono nella vena porta. Attraverso questa vena tutti i nutrienti assorbiti sono indirizzati al fegato, organo sovrano nel gestire il destino di ogni nutriente.
Fanno eccezione i lipidi a catena lunga che finiscono nel circolo linfatico. La rete linfatica addominale, quasi sovrapposta a quella sanguigna, si raccoglie invece nel dotto toracico, per poi convogliare anch’essa nel fegato.
In termini generali, la concentrazione di ogni nutriente nel sangue deve mantenersi entro precisi parametri per non creare scompensi all’organismo. Alcuni organi, la cui attività è controllata da ormoni, provvedono dunque ad assorbire i nutrienti in eccesso che entrano in circolazione durante la digestione. Quando il livello di tali nutrienti nel sangue si abbassa, gli organi di accumulo reagiscono rimettendoli in circolazione. A gestire questo equilibrio sono soprattutto il fegato, il tessuto adiposo e il tessuto muscolare.
In tutto il corpo le cellule potranno così continuare a disporne per le loro funzioni strutturali (o plastiche), energetiche, di riserva o regolatrici, in base alle necessità dell’organismo.