Misurare gli alimenti

 2  ALIMENTAZIONE E CORPO UMANO >> 5. Gruppi alimentari e alimentazione equilibrata

Misurare gli alimenti

Ingredienti di qualità e un’attrezzatura idonea sono i presupposti fondamentali per la preparazione di un buon piatto, anche se da soli non bastano a garantirne la riuscita. Occorre una buona ricetta e una certa abilità manuale che si sviluppa con la pratica.

Una delle operazioni più importanti è dosare correttamente la quantità richiesta per ogni ingrediente.

Le unità di misura utilizzate nelle ricette sono numerose, soprattutto quando si tratta di esprimere pesi o volumi. Inoltre, non in tutti i Paesi si utilizzano le stesse, sebbene ormai da tempo sia stato istituito un unico sistema condiviso: il Sistema Internazionale (SI).

Il Sistema Internazionale

Il Sistema Internazionale delle unità di misura è stato messo a punto a Parigi nel 1971, durante la XIV Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure: in quell’occasione sono state individuate sette grandezze fondamentali dalle quali si ottengono molte altre grandezze derivate.

Le grandezze fisiche che ci interessano maggiormente, ovvero quelle più spesso usate in campo alimentare, sono la lunghezza, il volume (derivato dalla lunghezza), il peso (nel senso della massa; vedi Unità 1, Le basi chimiche dell’alimentazione) il tempo e la temperatura.

Consideriamo per esempio la seguente ricetta del budino di cioccolato:

  • 600 ml di latte
  • 100 g di zucchero
  • 80 g di burro
  • 80 g di cacao amaro
  • 60 g di farina

In questo elenco di ingredienti le quantità sono espresse in sottomultipli di unità di misura del Sistema Internazionale.

In cucina è spesso preferibile utilizzare multipli e sottomultipli delle unità di misura fondamentali e derivate. Questa accortezza permette di rendere più facilmente leggibili le quantità degli ingredienti della ricetta. Multipli e sottomultipli sono indicati da prefissi (per esempio centi-, milli-); ogni prefisso rappresenta una potenza di dieci.

Tornando alla ricetta del budino, le dosi di alimenti come lo zucchero, la farina, il cacao e il burro sono riportate in grammi, unità di misura appartenente alla scala del peso; invece la dose di latte è espressa in millilitri, unità di misura della scala delle capacità, cioè del volume.


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LE PRINCIPALI GRANDEZZE FONDAMENTALI DEL SI
GRANDEZZE FISICHE FONDAMENTALI NOME DELL’UNITÀ DI MISURA SIMBOLO DELL’UNITÀ DI MISURA
lunghezza metro m
massa (peso) chilogrammo kg
tempo secondo s
temperatura kelvin K

ALCUNE GRANDEZZE DERIVATE DEL SI
GRANDEZZE FISICHE FONDAMENTALI NOME DELL’UNITÀ DI MISURA SIMBOLO DELL’UNITÀ DI MISURA
area metro quadrato m2
volume metro cubo m3
litro l
densità chilogrammo al metro cubo kg/m3

VOLUME

Un’unità di misura del volume ampiamente utilizzata, anche se non presente fra le unità fondamentali del Sistema Internazionale, è il litro. Il suo simbolo, la lettera elle, può essere scritto sia in minuscolo sia in maiuscolo (per evitare confusione con il numero 1). In alcuni casi è indicato con la sigla lt, non accettata dalla comunità scientifica. Un litro corrisponde a 1 dm3. Avremo quindi:


1 l = 1 dm3 = 1000 cm3


Per indicare i multipli e i sottomultipli del litro si utilizzano i prefissi del SI. I 600 ml (cioè millilitri) di latte indicati nella ricetta equivalgono dunque a 0,6 litri. Anche in questo caso utilizzare un sottomultiplo risulta più comodo ai fini pratici. Come la bilancia da cucina esprime generalmente il peso in grammi, allo stesso modo i contenitori graduati misurano il volume in sottomultipli del litro: millilitri (ml) o centilitri (cl). Risulta quindi utile ricordare che:


1 l = 1000ml = 100 cl

Peso

Un chilogrammo (1 kg) è pari a 1000 (cioè 103) grammi; un grammo sarà quindi un millesimo di chilogrammo. Il grammo è dunque un sottomultiplo che consente di misurare con precisione e facilità quantità anche molto inferiori al chilogrammo, rendendo l’unità di misura del Sistema Internazionale più consona all’utilizzo pratico in ambito culinario. Volendo indicare i pesi della ricetta con l’unità di misura del Sistema Internazionale avremmo avuto 0,06 kg di farina, 0,08 kg di burro e così via: il tutto a scapito della comodità, anche in virtù del fatto che di solito le bilance da cucina usano come unità di misura base il grammo.

Densità

La densità di una sostanza è data dal rapporto tra il suo peso e il volume che occupa.


densità = peso/volume


Ogni sostanza è caratterizzata da un preciso valore di densità. Per esempio, un litro (1 dm3) di acqua distillata pesa 1000 g (1 kg), dunque l’acqua distillata ha una densità pari a 1 kg / dm3. Per comodità si assume che l’acqua potabile presenti la stessa densità dell’acqua distillata, nonostante nella realtà i valori si discostino leggermente. L’olio di oliva, invece, ha una densità inferiore all’acqua (pari a circa 0,920 kg/dm3: il peso di un litro d’olio è dunque circa 920 g). Essendo meno denso dell’acqua, l’olio tende a galleggiarvi. A volte nelle ricette gli alimenti liquidi vengono espressi utilizzando unità di misura del peso. Si tratta di un errore grave dal punto di vista scientifico. Tuttavia, nella pratica, le conseguenze sono spesso trascurabili: infatti gli alimenti liquidi hanno valori di densità molto vicini a quello dell’acqua (cioè a 1 kg / dm3), grazie al fatto che quest’ultima è quasi sempre presente in percentuale elevata nella loro composizione.

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Temperatura

Un discorso a parte merita la temperatura. Il Sistema Internazionale adotta infatti la scala Kelvin, che ha come unità di misura il Kelvin (K): il valore 0 K è attribuito all’assenza totale di energia termica (calore), condizione che si può trovare solo nello spazio profondo. Si tratta di una scala utile agli scienziati ma poco pratica nella quotidianità e dunque anche per chi deve cucinare. Solitamente la temperatura viene misurata con la scala Celsius, la cui unità di misura è il grado Celsius (°C). In questa scala si attribuisce arbitrariamente il valore 0 °C alla temperatura di congelamento dell’acqua e il valore 100 °C alla temperatura a cui l’acqua bolle. Fra questi due valori si inseriscono 100 divisioni, motivo per cui la scala viene anche definita scala dei gradi centigradi. Tali divisioni si estendono oltre i 100 °C con valori crescenti di temperatura, e sotto gli 0 °C con valori negativi.

La scala Fahrenheit

Negli Stati Uniti (e in pochi altri Paesi) per misurare la temperatura viene utilizzata la scala Fahrenheit, la cui unità di misura è il grado Fahrenheit (°F). In questa scala, l’acqua solidifica a 32 °F e bolle a 212 °F. La scala Celsius coincide con la Fahrenheit solo a –40 °. Ciò è derivato dal fatto che la Celsius segue una scala relativa, non assoluta. La conversione richiede il seguente calcolo:

°F = (°C × 1,8) + 32

°C = (°F – 32)/1,8

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