Regimi alimentari alternativi

 2  ALIMENTAZIONE E CORPO UMANO >> 5. Gruppi alimentari e alimentazione equilibrata

Regimi alimentari alternativi

Sono sempre più numerose le persone che scelgono di escludere dalla loro dieta alcune tipologie di alimenti. Le ragioni che guidano queste scelte sono diverse.

RESTRIZIONI DI ORDINE RELIGIOSO

Molte dottrine richiedono l’osservanza di alcune restrizioni alimentari, spesso relativamente al consumo di carne. Nell’induismo, per esempio, oltre alla nota sacralità delle vacche, numerosi passaggi nei testi sacri invitano a non mangiare carne, mentre nel buddismo, pur non essendone esplicitamente vietato il consumo, i fedeli si astengono dall’uccidere animali. Nell’ebraismo esiste una precisa normativa che regolamenta il consumo di cibo, definita kasherùt: essa distingue i cibi in kasher, puri e adatti al consumo, e taref, impuri e proibiti. Una distinzione simile è presente nell’islam, in cui vi sono cibi halal (leciti) e harem (illeciti). Entrambe le religioni precludono il consumo di maiale, di animali il cui ventre è a contatto col suolo (come i rettili), di crostacei e di sangue. Inoltre, le carni consentite devono comunque essere macellate in modo rituale.

L’osservanza di tali norme religiose ha storicamente avuto anche la funzione sociale di tutelare la salute dei praticanti: l’islam, per esempio, vieta il consumo di animali morti per cause naturali, così come il consumo di sostanze intossicanti, in particolar modo l’alcol. Similmente nell’ebraismo vige il divieto di consumare sostanze che mettano in pericolo la salute e, durante la macellazione rituale, gli organi interni degli animali sono esaminati attentamente per verificare che non vi siano difetti fisici o tracce di malattie.

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La dieta macrobiotica

Messa a punto dal giapponese Yukikazu Sakurazawa (noto come Georges Ohsawa, 1893-1966), la dieta macrobiotica si basa sui principi della teoria cinese dello Yin e dello Yang, due forze opposte e complementari all’origine del cosmo. Non si tratta solo di un regime alimentare ma, in senso più esteso, di uno stile di vita basato sulla ricerca dell’armonia tra l’uomo e la natura, in cui l’alimentazione riveste un ruolo centrale. La macrobiotica predilige gli alimenti non raffinati, ossia non sottoposti a trattamenti industriali (quali farina bianca, zucchero bianco, riso brillato), e sconsiglia di eccedere con latte e derivati e con insaccati. I cibi di origine animale sono ridotti al minimo e viene data la preferenza al pesce e alle carni magre di origine biologica. Sono consigliati cereali integrali, verdure di stagione, legumi e alghe.

LIMITAZIONI DI ORDINE ETICO

Secondo recenti rilevazioni statistiche, il vegetarianismo è praticato da 4 milioni di persone solo in Italia. La volontà di escludere prodotti di origine animale dalla propria dieta discende spesso dalla maturazione di un’accresciuta sensibilità nei confronti degli animali, in virtù della quale vengono visti con particolare avversione lo sfruttamento e le sofferenze riservati agli animali in alcuni allevamenti.

Possono esserci tuttavia altre motivazioni che spingono a questa scelta:

  • di tipo nutrizionale: la carne può essere eliminata dalla dieta umana, adottando opportuni accorgimenti compensativi, considerando anche che le proposte alternative in commercio sono in crescita;
  • di tipo sanitario: il commercio della carne soffre di molte frodi e sofisticazioni, oltre al fatto che possono verificarsi pericolose epidemie tra gli animali destinati al macello;
  • di tipo ambientale: l’impatto sull’ambiente degli allevamenti è decisamente elevato sotto molti profili (come segnalato nelle piramidi ambientali);
  • di tipo socio-economico: in alcune nazioni, i proventi del commercio della carne tendono ad accentrarsi in grandi monopoli, capaci di influenzare le scelte politiche di un paese.

Rientrano nelle limitazioni di ordine etico anche le diete vegetariane. Chi segue una dieta vegetariana tendenzialmente non assume alimenti di origine animale. Esistono però diversi modi di interpretare questa scelta, spesso caratterizzati da eccezioni che consentono di consumare questo o quell’alimento di origine animale. In particolare, si parla di latto-vegetarianismo quando sono ammessi il latte e i suoi derivati. Da questa scelta sono tuttavia escluse le uova. Se al latte e ai suoi derivati si aggiungono le uova, si parla invece di latto-ovo-vegetarianismo.

Una scelta più radicale è invece rappresentata dal veganismo (o vegetalismo) nel quale sono rigorosamente esclusi tutti gli alimenti di provenienza animale. Un vegano, quindi, non consuma carne, pesce, uova, latte e derivati. Una forma estrema di veganismo è il fruttismo: in questo caso è previsto esclusivamente il consumo di frutti e semi. Si tratta di un regime alimentare fortemente deprivato di molti principi nutritivi. Esso può essere adottato per un tempo limitato come dieta depurativa e non come scelta permanente poiché frutti e semi non sono sufficienti a sopperire da soli alle necessità nutrizionali dell’organismo.

Indipendentemente dalle motivazioni, quando si seguono diete di questo genere è fondamentale ricalibrare e pianificare bene il proprio regime alimentare, al fine di non incorrere in carenze nutrizionali.

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