Le piramidi alimentari

 2  ALIMENTAZIONE E CORPO UMANO >> 5. Gruppi alimentari e alimentazione equilibrata

Le piramidi alimentari

Le piramidi alimentari sono rappresentazioni grafiche che forniscono indicazioni sui corretti consumi giornalieri dei vari alimenti, in accordo con le linee guida dell’INRAN. Tali indicazioni hanno lo scopo di orientare verso comportamenti alimentari salutari, con risvolti positivi anche per le finanze di un Paese: cittadini informati, attenti alla propria dieta e al proprio stato di salute incidono infatti in misura minore sulla spesa sanitaria pubblica.

Le rappresentazioni grafiche con cui si diffondono le linee guida per un’alimentazione sana possono variare significativamente da un paese all’altro, così come cambiano le risorse, le tradizioni e le scelte alimentari. Esistono pertanto piramidi alimentari per diete africane, asiatiche, mediterranee, e si propongono anche per regimi vegani e vegetariani.

Non solo piramidi

La piramide non è l’unico modello adottato per schematizzare le linee guida di una corretta alimentazione. Gli stessi concetti sono rappresentabili con altri elementi grafici: negli Stati Uniti in genere si utilizza un piatto suddiviso in quattro spicchi di dimensioni diverse. Ciascuno spicchio corrisponde a una classe di alimenti. Frutta e verdura coprono metà del piatto, a simboleggiare il fatto che ogni pasto dovrebbe essere costituito al 50% da alimenti di origine vegetale; al contrario carne, uova, latticini ecc. dovrebbero costituire solo il 20% circa.

LA PIRAMIDE DELLA DIETA MEDITERRANEA

In Italia si adotta la piramide alimentare della dieta mediterranea, aggiornata dall’INRAN nel 2009. Pensata per una popolazione adulta e in buona salute, essa è il frutto di una serie di revisioni che accolgono via via i nuovi approfondimenti in campo nutrizionale e i cambiamenti nelle abitudini della popolazione.

Indicazioni di base

Le indicazioni fornite dalla piramide si basano su alcune raccomandazioni preliminari per mantenere un rapporto equilibrato e consapevole con il cibo, il corpo e il territorio.

  • Attività fisica: come sottolineato anche dalle linee guida dell’INRAN, svolgere attività fisica aiuta a regolare l’equilibrio fame-sazietà e a ridurre l’accumulo di lipidi in eccesso.
  • Convivialità: mangiare deve essere un atto conviviale, da condividere con gli altri, parlando, scambiandosi opinioni, prendendosi il tempo necessario. Oggi troppo spesso si mangia da soli, velocemente e magari al computer o guardando la televisione. In questo modo diventa più complicato rendersi conto di che cosa e quanto si stia mangiando.
  • Stagionalità: nella scelta di cibi come frutta e verdura è importante seguire la stagionalità dei prodotti. Oltre a garantire un miglior apporto nutrizionale, ciò abitua a mantenere un rapporto equilibrato e consapevole con i tempi e i cicli della natura.
  • Prodotti locali: privilegiare prodotti locali significa ridurre l’impatto ambientale di un alimento, favorire l’economia regionale e valorizzare le tradizioni gastronomiche del territorio in cui si vive.
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Indicazioni sui consumi

La piramide alimentare è concepita in modo da mettere in risalto gli alimenti che è necessario consumare con più frequenza e in quantità maggiore: questi sono posti alla base della piramide; al contrario, gli alimenti posti al vertice dovrebbero essere assunti in minor quantità.

Le quantità da assumere sono definite in termini di “porzione”. La porzione standard è un’unità che assume valori diversi a seconda dell’alimento cui si riferisce. Il compito di associare una corretta porzione a ogni tipologia di alimento è affidato alla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU).

I colori dei vegetali

In corrispondenza della sezione della piramide dedicata a frutta e verdura si sottolinea come ciascun frutto e ortaggio abbia una sua specifica composizione, in funzione della sua diversa colorazione. I colori dei vegetali, dunque, indicano i diversi apporti di vitamine e altre sostanze utili al nostro organismo.

Frequenza dei consumi

La piramide non contiene solo riferimenti a qualità e quantità degli alimenti da assumere, ma anche alla frequenza dei consumi.

Alla base troviamo gli alimenti da consumare quotidianamente a pranzo e a cena. Essi sono frutta, verdura, cereali e derivati integrali. Nel secondo e terzo scalino della piramide sono riportati gli alimenti da consumare nell’arco della giornata. Essi comprendono olio d’oliva, latte e derivati e in misura minore frutta secca, olive, erbe aromatiche. Il vertice della piramide è dedicato agli alimenti da consumare con frequenza settimanale. Si tratta di carni bianche e magre, pesci, crostacei, molluschi, uova e legumi e, in quantità inferiore per via del loro elevato contenuto in grassi saturi, salumi, carni rosse e dolci.

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La piramide come strumento pratico

Per poter comprendere fino in fondo l’utilità delle indicazioni fornite dalla piramide, essa va testata e raffrontata con le proprie abitudini alimentari, magari redigendo un diario alimentare personale in cui riportare per una settimana tutti i cibi consumati, indicandone tipologia e quantità. La piramide alimentare rappresenta anche uno strumento pratico, utile per familiarizzare con i pesi e le porzioni delle pietanze, per risolvere dubbi inaspettati e più in generale per sviluppare un approccio scientifico in campo alimentare.

La doppia piramide

Un’evoluzione recente della piramide alimentare è la doppia piramide alimentare elaborata dal Barilla Center for Food & Nutrition. Si tratta di una raffigurazione schematica che, oltre a ricordare il ruolo ideale dei diversi gruppi di alimenti nella dieta, esprime visivamente l’impatto ambientale di ogni tipologia di alimento. In sintesi, ci spiega quanto inquina e quante risorse assorbe complessivamente ogni cibo (dal momento della coltivazione, della pesca o dell’allevamento a quello del consumo).

Nella piramide capovolta, gli alimenti posizionati più in basso (cioè nel vertice della piramide) sono quelli che hanno il minore impatto ambientale: si tratta di frutta e verdura. Quelli collocati in alto sono invece quelli più “inquinanti”: si tratta di carni, latte e derivati e pesce.

Dal confronto tra le due piramidi si deduce che gli alimenti che dovremmo consumare più spesso sono anche quelli con il minore impatto ambientale, mentre quelli che il nostro organismo richiede in quantità minori corrispondono a quelli con il maggiore impatto ambientale.

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