La funzione fisiologica che permette a gran parte degli organismi eterotrofi di scomporre il cibo ingerito in singole sostanze nutritive e di assimilarle è detta digestione e avviene nel canale digerente: una cavità, suddivisa in vari distretti, che attraversa il corpo dalla bocca (cavità orale) all’ano. In relazione ai diversi modi di alimentarsi, l’apparato digerente può variare da un organismo all’altro.
In base alla loro alimentazione, gli animali superiori si suddividono in tre grandi gruppi:
- erbivori, che si nutrono unicamente di vegetali (foglie, radici, semi, bacche, frutti);
- carnivori, che si nutrono solo di carne (vertebrati e non, vivi o morti);
- onnivori, come l’uomo, il maiale, l’orso e molti uccelli, che si nutrono sia di carne sia di vegetali.
Il primo tratto del canale digerente, dalla bocca allo stomaco, è principalmente deputato alla degradazione delle sostanze assorbite ed è particolarmente sviluppato negli erbivori. Il secondo tratto, che comprende tutto l’intestino fino all’apertura anale, è specializzato nell’assorbimento delle sostanze nutritive e presenta alcune specificità per la digestione proteica. Nei carnivori, per esempio, le proteine ingerite subiscono una digestione acida nello stomaco, cui segue una lunga digestione basica nell’intestino che le frammenta in amminoacidi, successivamente assorbiti lungo tutto il tratto intestinale. L’uomo, in quanto onnivoro, dispone di un apparato digerente con caratteristiche intermedie tra quello degli erbivori e quello dei carnivori. Analogamente, per quanto concerne la masticazione, gli onnivori dispongono di una dentatura adatta sia a lacerare la carne (incisivi e canini) sia a triturare i vegetali (molari e premolari).