per IMMAGINI - L’educatore e la forza della memoria

per IMMAGINI Il metodo di apprendimento migliore è per Stein quello teorico-pratico, che passa sempre attraverso il confronto e la stimolazione della creatività e sviluppa il coraggio e l intelligenza, qualità fondamentali per risolvere situazioni problematiche. L essere umano, per natura, non deve solo percepire, comprendere e apprendere, ma anche fare, operare, creare. Stein classifica le diverse discipline di studio secondo le loro peculiarità e finalità. La letteratura, l arte e la storia aiutano a comprendere le diverse culture, le tradizioni e la sapienza dei popoli; la matematica e le lingue antiche invitano alla logica e al ragionamento; le scienze umanistiche permettono di comprendere lo spirito, l anima e il talento umano; le scienze naturali ci mettono in contatto con il creato, il mondo e le sue evoluzioni. L insegnamento della lingua sta alla base di tutte le discipline, perché attraverso le parole possiamo dare forma ai pensieri, anche «a quelli più profondi , dice Stein, e leggere e spiegare ciò che accade nella realtà. Al vertice del percorso formativo sono poste la religione e la filosofia. Per la filosofa, la figura dell educatore ha una forte valenza sociale: chi insegna lo fa per vocazione, oltre l esercizio di una mera professione, convinto del senso e dell importanza delle relazioni intersoggettive. L educatore e la forza della memoria Sono circa 300 le guide-educatori che quotidianamente accompagnano i visitatori del Museo nazionale di Auschwitz-Birkenau. Il lavoro di mediazione che ciascuno di loro compie è fondamentale per «bilanciare il rigore della narrazione storica con le emozioni che sente nascere, che in una visita di questo tipo sono sempre presenti, se non prevalenti . E gli educatori? si chiede Silvia Turin autrice del reportage Come possono ogni giorno entrare in quegli edifici, dare uno sguardo ai capelli, alle scarpe, alle foto, vedere le lacrime dei visitatori e assistere al loro sgomento? Come riescono a non farsi sopraffare o all opposto a non trasformare del tutto questo lavoro in un lavoro di routine? (S. Turin, Auschwitz, Ho scelto di lavorare all ombra del camino , in Corriere della sera , www. corriere.it). Scarpe nel Museo nazionale di Auschwitz-Birkenau. unità 5 | La pedagogia dell anima | 159

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane