T3 Il pianto di Odisseo sul mare (libro V, vv. 148-224)

T3 Audio LETTURA Il pianto di Odisseo sul mare TRATTO DA Odissea, libro V, vv. 148-224 Henry Justice Ford, Calipso mossa da pietà per Ulisse, 1926. Mentre Telemaco è alla ricerca di informazioni sul padre presso la corte di Nestore a Pilo (libro III) e di Menelao a Sparta (libro IV), Odisseo si trova ancora nell isola di Ogigia, costretto in una prigione dorata dalla ninfa Calipso che, innamorata di lui, lo vorrebbe trattenere al suo fianco. Il concilio degli dèi, sollecitato da Atena per ordine di Zeus, decide di concedere il ritorno in patria a Odisseo: invia così da Calipso il messaggero Ermes per ingiungerle di lasciar partire l eroe, che da tempo sogna di rivedere la sua Itaca. 150 155 160 Detto così il forte Arghifonte partì: lei si recò dal magnanimo Odisseo, la ninfa possente, quando ebbe udito il messaggio di Zeus. Lo trovò seduto sul lido: i suoi occhi non erano mai asciutti di lacrime, passava la dolce vita piangendo il ritorno, perché ormai non gli piaceva la ninfa. Certo la notte dormiva, anche per forza, nelle cave spelonche, senza voglia, con lei che voleva; ma il giorno, seduto sugli scogli e sul lido, lacerandosi l animo con lacrime, lamenti e dolori, guardava piangendo il mare infecondo. Ritta al suo fianco gli parlò, chiara fra le dee: «Infelice, non starmi qui a piangere ancora, non rovinarti la vita: ti lascerò andare ormai volentieri. 148. Arghifonte: epiteto di Ermes, che secondo alcuni significa veloce messaggero , secondo altri uccisore di Argo , in riferimento al mito di Io, sacerdotessa della dea Era di cui Zeus era innamorato. Era, gelosa, non solo aveva trasformato Io in una vacca, ma l aveva posta sotto la sorveglianza di Argo, mostro dai cento occhi. Pur di unirsi a lei, Zeus aveva assunto le sembianze di un toro e aveva ordinato a Ermes di uccidere Argo. 149. possente: questo attributo (in greco p tnia, termine derivato dalla parola mi- cenea che significa padrona , signora ) è spesso utilizzato per descrivere divinità femminili. 153. piangendo il ritorno: il pianto non è motivo di vergogna per un eroe greco. ormai la ninfa: dopo sette anni trascorsi sull isola di Ogigia, Odisseo non è più attratto allo stesso modo da Calipso; la nostalgia di casa vince le lusinghe del desiderio. Infatti, come si legge ai vv. 154-155, giace ormai controvoglia al suo fianco durante la notte. 158. il mare infecondo: del mare i Greci non avevano una concezione positiva. Esso infatti non dà frutti e i pesci erano considerati come un alimento da consumare solo qualora fossero venuti a mancare altri animali catturati o allevati. La navigazione era spesso connessa con la decadenza dei costumi e con la fine dell età dell oro, perché gli uomini affrontavano numerosi pericoli spinti solo dal commercio e dalla sete di ricchezza, invece che da bisogni essenziali. 159. chiara: luminosa, nobile. 227

La luce del futuro - volume C
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Epica