I colori dell’Antropologia

mondo. Fu la luce, e l universo affogò in un esplosione di bianco e giallo, rosso e verde. Fu la terra, e il terriccio odorò di sterco di vacca e di semi decomposti. Furono il mare e i fiumi, e tutti i ruscelli e i laghi più insignificanti si misero a scorrere come argento fluido. Fu la vita, e tutto si riempì di corteggiamenti, gemiti e muggiti. Animali unicellulari, giganti a quattro zampe, pesci e piante, uccelli e cespugli di ginepro, scoiattoli e citronella. Nella nuova lingua modellò il nuovo mondo, e non una delle parole che aveva conosciuto nella vecchia terra vi trovò impiego. Era come se le vecchie formule dei folletti avessero perso la loro magia, non significavano più niente. Diceva caballo e nessun cavallo si materializzava davanti a lei. Diceva te quiero e il suo amato non si voltava nell ampio letto che aveva comprato usato. Solo le cicatrici del carattere spigoloso della nonna continuavano a vivere in lei, indipendenti dal nuovo ordine, solide come i portali di Troia prima che vi fosse introdotto il funesto cavallo. Il suo linguaggio era diventato un busto di Giano, di cui una faccia guardava al passato mentre l altra si rivolgeva al futuro, a ciò che ancora non era. Ma questa nuova lingua non divenne il linguaggio del suo cuore finché non incontrò il prescelto. L aveva contagiata con una bramosia per il linguaggio che non aveva mai provato prima. [ ] Voleva affogare nella sua nuova lingua con la stessa ebbrezza gioiosa con cui si lasciava affogare nella pelle dell amato, nel suo odore. [ ] Il linguaggio accese in lei una fiamma che sprizzava scintille di luce e calore dovunque si trovasse. Era diventata come un fuoco nella notte di Valpurga, un omaggio alla vita e 1. Protagonista del libro di Marcel Proust, La Strada di Swann. ai segreti, alle formule magiche che la nuova lingua le aveva regalato, al nuovo mondo che si lasciava battezzare dalla sua parola incerta. Il nuovo mondo non teneva in alcuna considerazione le norme grammaticali o l ortografia. La ragazza era un apprendista stregone, un giorno sarebbe stata iniziata a tutti i segreti della lingua, alle sue sfumature più nascoste [ ]. Uno dei posti che preferiva nella nuova città era la biblioteca. Lì poteva leggere libri e giornali scritti in tutte le lingue del mondo. Portava a casa libri, molti li aveva già letti, ma voleva vedere com erano nella nuova lingua. Suonava diverso Camus in svedese, era meno toccante Virginia Woolf nella nuova lingua? [ ] Era in esilio da un tempo e non da un luogo. Nomade contro la sua volontà, cercava come Swann1 un tempo perduto [ ]. Ma doveva accettare le conseguenze. Sebbene il nuovo tempo non offrisse alcuna verità, sebbene il nuovo tempo fosse un posto solitario in cui trovarsi, sebbene la melodia del nuovo tempo suonasse estranea alle sue orecchie, non sarebbe fuggita. Rispondi 1. «Nella nuova lingua modellò il nuovo mondo , scrive Valdés. Cosa si intende secondo te con questa frase? Rispondi aiutandoti con esempi tratti dal testo o dal resto dell unità. 2. Come viene descritto il rapporto tra lingua e mondo, lingua e cultura? 3. Hai mai provato (o visto da vicino) sensazioni simili a quelle descritte nel testo, per esempio durante viaggi, soggiorni all estero, o esperienze di migrazione? Rifletti su che cosa ha significato per te dover comunicare in una nuova lingua. 4. Come viene descritta nel testo la relazione tra il linguaggio e altre esperienze non verbali legate ai sensi (odori, colori ecc.) e alle emozioni? C è qualcosa che ti colpisce? unità 6 | Linguaggi e forme espressive | 251

I colori dell’Antropologia
I colori dell’Antropologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane