APPROFONDIAMO - L’etnopragmatica

APPROFONDIAMO L ETNOPRAGMATICA L etnopragmatica è una disciplina che studia l uso effettivo di una lingua nelle situazioni sociali in cui i parlanti si trovano a interagire. Nel corso del Novecento molti studiosi (linguisti, filosofi linguisti, sociolinguisti) hanno svolto ricerche sul linguaggio, alla ricerca di principi universali della comunicazione; è solo grazie al contributo dell antropologia che appaiono le prime ricerche sulla comprensione degli atti linguistici tramite l analisi del contesto del parlante, le quali cercano di comprendere il modo di esprimersi delle persone e le modalità con cui la grammatica si intreccia ai valori culturali e sociali dei parlanti (pragmatica). La pragmatica è una disciplina che studia le relazioni tra le convenzioni culturali e sociali che regolano la comunicazione linguistica e la ricerca dei significati delle parole. Con il neologismo etnopragmatica si intende l integrazione di teorie e metodi della pragmatica con teorie e metodi di etnografi e antropologi linguisti, dove il prefisso etno sta a indicare un interesse per il rapporto tra azioni particolari e la loro collocazione all interno dell agire sociale di particolari gruppi. Alessandro Duranti (n. 1950), uno degli antropologi linguisti più importanti, ha svolto ricerche nelle comunità samoane (Polinesia, Pacifico me- ridionale) mostrando come l uso della lingua sia un evento importante nella vita sociale e come una variazione sistematica dell uso linguistico vada spiegata considerando interi eventi sociali come parte dell analisi linguistica. Egli osserva che il fono, incontro di tipo giuridico-politico in cui si discutono questioni importanti che coinvolgono l intera comunità samoana, è un evento sociale in cui il linguaggio utilizzato non può essere un entità separata a sé stante. Per capire le interazioni verbali e le espressioni linguistiche utilizzate durante questi incontri è necessario infatti avere accesso alle informazioni riguardanti lo scopo dell incontro, i problemi che vi vengono trattati, il tipo di partecipanti, il loro status sociale e i ruoli tra i vari capi della comunità samoana. Inoltre, è solo dall interazione sociale che si possono capire i significati di alcune espressioni linguistiche o verbi. Per esempio, il verbo sau viene usato per riferirsi sia ai capi della comunità sia agli oratori sia alle persone senza titoli. Vi sono però altri casi in cui il verbo sau si riferisce solo alle persone senza titoli. Solo osservando l interazione sociale e il contesto possiamo analizzare le forme comunicative e la relazione che intercorre tra gli atti linguistici e la realtà da cui proviene il parlante. 2.4 LINGUE, POTERE E CONTATTI CULTURALI | Come abbiamo visto, il linguaggio è lo strumento essenziale per immaginare ed esprimere il mondo. Essendo permeate di cultura, le parole non sono mai neutrali: alcune in particolare possono anche rappresentare una forma di potere, come nel caso dei titoli onorifici. Questi implicano una differenza di status sociale fra il parlante e il suo interlocutore (se si dice, per esempio, il professor Rossi invece di Franco Rossi ). Anche la terminologia di parentela è spesso associata a livelli diversi di rango sociale e di familiarità: dire papà è più familiare rispetto al termine formale e più rigido di padre , ma implica pur sempre un rispetto maggiore del semplice utilizzo di Franco . In giapponese il suffisso -sama aggiunto alla fine di un nome è segno di grande rispetto; si utilizza per rivolgersi a qualcuno che appartiene a una classe sociale superiore, un venerabile erudito o un nobile, oppure, manife| Linguaggi e forme espressive | 231

I colori dell’Antropologia
I colori dell’Antropologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane