La luce del futuro - volume C

Virgilio UNIT 1 395 400 405 410 415 420 425 Ode i cavalli, ode lo strepito e il richiamo degli inseguitori: non passa lungo tempo, quando gli giunge agli orecchi un clamore, e vede Eurialo; già tutta la torma, con improvviso tumulto impetuoso, trascina lui oppresso dall inganno della notte e del luogo, lui che tenta invano ogni difesa. Che fare? con quali forze ed armi oserà salvare il giovane? o si getterà per morire sulle spade nemiche, e affretterà con le ferite la bella morte? Rapidamente ritratto il braccio vibrando l asta, e guardando l alta Luna, prega così: «Tu, o dea, favorevole soccorri la nostra sventura, bellezza degli astri, latonia custode dei boschi. Se mai per me il padre Irtaco portò doni alle tue are, e io li accrebbi con le mie cacce, o li appesi alla volta del tempio, o li af ssi al santo fastigio, fa che sconvolga quella schiera, e guida l arma nell aria . Disse, e con lo sforzo di tutte le membra scagliò il ferro: l asta volando agella le ombre della notte, e di fronte colpisce lo scudo di Sulmone, e ivi s infrange, e attraversa i precordi col legno spezzato. Quello rotola gelido vomitando dal petto un caldo otto, e batte i anchi in lunghi singulti. Scrutano intorno. Imbaldanzito, ecco Niso scagliare una lancia dalla sommità dell orecchio. E mentre s affannano, l asta attraversa le tempie di Tago, stridendo, e tiepida rimase nel cervello tra tto. Infuria atroce Volcente, e non scorge in nessun luogo l autore del colpo, né dove possa scagliarsi rabbioso. «Ma tu intanto mi pagherai con caldo sangue la pena di entrambi disse; e snudata la spada si gettò su Eurialo. Allora sconvolto, impazzito Niso grida non seppe celarsi più a lungo nelle tenebre, o sopportare un tale dolore : «Io, io, sono io che ho colpito, rivolgete contro di me il ferro, Rutuli! l insidia è mia; costui non osò e non poté 396. la torma: lo squadrone dei nemici. 397. lui: Eurialo. 402. vibrando: bilanciando. 405. latonia custode dei boschi: la luna è identificata con Diana, dea della caccia e custode dei boschi, figlia di Latona (latonia). 406-407. Se mai cacce: se mai mio padre Irtaco portò doni ai tuoi altari, e io li accrebbi con le prede derivanti dalle battute 374 di caccia. Niso ricorda le offerte votive dedicate alla dea, per avvalorare la richiesta di aiuto che sta per rivolgerle. 408. al santo fastigio: al tetto del tempio, decorato con un fregio. 410. il ferro: l asta. 413. i precordi: il cuore e gli organi vicini. 416. Scrutano: gli altri soldati osservano attentamente per capire la provenienza del colpo che ha ucciso il compagno. Imbaldanzito: diventato spavaldo. 417. dalla sommità dell orecchio: Niso scaglia la lancia caricando il colpo all altezza dell orecchio. 419. tiepida: per il calore del sangue. 422-423. Ma tu entrambi: colpendo Eurialo, Volcente vuole vendicare la morte dei due cavalieri latini Sulmone e Tago.

La luce del futuro - volume C
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Epica