La luce del futuro - volume C

UNIT 2 CLASSICO Omero 20 E quando il tempo arrivò, col volger degli anni, nel quale gli dèi stabilirono che a casa tornasse, ad Itaca, neanche allora fu salvo da lotte persino tra i suoi. Gli dèi ne avevano tutti pietà, ma non Posidone: furiosamente egli fu in collera con Odisseo pari a un dio, finché non giunse nella sua terra. IL Omero, Odissea, libro I, vv. 1-21, trad. di G.A. Privitera, Mondadori, Milano 2015 17. gli dèi... tornasse: si fa riferimento al concilio degli dèi descritto nei versi successivi al proemio, durante il quale Atena intercede a favore di Odisseo presso Zeus. 18-19. neanche allora... tra i suoi: anche una volta tornato a casa Odisseo avrebbe dovuto affrontare grandi difficoltà per riavere il regno, lottando contro i Proci, cioè i prìncipi locali che si erano installati nella reggia durante la sua assenza. 20. Posidone: Poseidone. Il dio del mare, fratello di Zeus, perseguitava Odisseo perché questi aveva accecato suo figlio Polifemo (libro IX). 21. pari a un dio: epiteto formulare. SPECCHI di CARTA Generazioni di lettori sono rimaste incantate da una parola su tutte, nel proemio dell Odissea: l aggettivo multiforme riferito a Odisseo. La varietà dell esperienza, la saggezza sempre brillante e spendibile nei momenti imprevedibili dell esistenza, il talento dell intelligenza: sono queste le peculiarità virtuose della multiformità di Odisseo che lo rendono un personaggio così affascinante. L eroe dell Odissea è soprattutto un viaggiatore di spazi fisici e mentali, che «di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri , un esploratore che affronta il difficile percorso dell animo e dei sentimenti. In un epoca come la nostra, che ha abbattuto le distanze geografiche, la sua capacità di entrare in sintonia con i popoli, gli uomini e le donne incontrati durante le sue peregrinazioni, rappresenta un esempio del significato più profondo dell esperienza del viaggio: un confronto con l altro, capace di trasformare profondamente e migliorare chi lo compie. ANALISI 218 Il poema di Odisseo Il proemio dell Odissea è composto, secondo la tradizione epica, da due momenti essenziali, entrambi concentrati nel primo verso: l invocazione a Calliope, musa tutelare della poesia epica (narrami, o Musa) e l esposizione dell argomento, o protasi (dell eroe multiforme, che tanto / vagò). Rispetto all Iliade, il tema centrale del poema non è più solo un sentimento (l ira di Achille), ma la complessità dell esperienza di vita di un uomo al rientro dalla guerra di Troia. Di Odisseo emerge subito l eccezionalità, sottolineata dal fatto che di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri (v. 3), non solo sul piano dell intelligenza, ma anche su quello dei sentimenti, per il gran numero di sventure e sofferenze subite durante il ritorno e per non essere riuscito a salvare i compagni (vv. 4-9). Sin dai primi versi si configura, pertanto, un aspetto importante del poema, cioè il rapporto tra Odisseo e gli altri uomini con cui ha condiviso il viaggio, per i quali Omero non esprime particolare simpatia, dal momento che ne condanna l empietà e l incapacità di dominarsi: l aver divorato le vacche sacre al Sole durante la sosta in Sicilia, infatti, aveva attirato su di essi la vendetta del dio (vv. 7-9). Un esordio in medias res Come per l Iliade, l inizio della narrazione non segue la successione cronologica degli avvenimenti dalla partenza da Troia, ma si situa nel mezzo delle vicende. Il passato è rievocato nei vv. 2-9, che contengono un flashback relativo ai viaggi e alla perdita dei compagni, eventi verificatisi dopo aver lasciato Ilio. Il ritorno al presente e l attacco della narrazione si collocano

La luce del futuro - volume C
La luce del futuro - volume C
Epica