Classe di letteratura - volume 3B

Glossario discorsivo, si richiamano per affinità di forma, ma se ne differenziano per lievi mutamenti dell espressione in grado così di creare inediti e inattesi circuiti di senso. Nel caso della f. e., l affinità di forma viene però determinata dalla presenza di una stessa radice per origine di etimo o per derivazione (come nelle espressioni vivere la vita , morire di una morte , amare di un amore , sognare un sogno ecc.). La figura si presta così a meccanismi di intensificazione semantica del concetto di base (evocata dalla radice), garantendone una maggiore forza espressiva. Esempi: «Il farmacista nella farmacia / m elogiava il farmaco sagace (G. Gozzano, La signorina Felicita ovvero la Felicità, vv. 327-328); «il desiderio improvviso d uscire / di me stesso, di vivere la vita / di tutti (U. Saba, Il borgo, vv. 6-8). Flash back Nella tecnica cinematografica, procedimento narrativo consistente nell interrompere il racconto di fatti attuali nel loro sviluppo cronologico, per inserirvi un episodio anteriore collegato più o meno intimamente con il racconto stesso. Per estensione, analogo procedimento adottato in opere narrative, soprattutto mediante inserti della memoria del passato nelle vicende del presente. Focalizzazione Nello svolgimento di un racconto è il particolare punto di vista da cui vengono narrati i fatti. La narrazione più diffusa è quella a focalizzazione zero , quando gli eventi sono riportati da un narratore onnisciente che non solo conosce i fatti, ma anche gli umori e i pensieri dei suoi personaggi. Talvolta, il punto di vista coincide invece con quello di un personaggio ed è il caso della cosiddetta focalizzazione interna ; infine, quando la narrazione è oggettiva, svolta da un narratore che riferisce azioni e comportamenti dei personaggi senza però aver accesso alla loro psicologia, si parla di focalizzazione esterna . Fonosimbolo Manifestazione fonica non riconducibile alle strutture fonematiche e morfematiche proprie di una data lingua. Il termine fonosimbolico è usato talvolta dai linguisti come equivalente di onomatopeico, per definire l origine di 870 vocaboli che suscitano per onomatopea l immagine non di un suono o rumore ma di fatti visivi, di condizioni astratte ecc. Nell analisi dei testi letterari, specie poetici, il concetto di fonosimbolismo può estendersi e comprendere tutte le strutture foniche (allitterazioni , assonanze , paronomasie , elementi ritmici ecc.) capaci di suggerire significati supplementari. Esempi: crepitìo; crosciare; croscio (G. d Annunzio, La pioggia nel pineto, vv. 36; 82; 85); chiacchiericcio; sciacquìo (G. Pascoli, I puffini dell Adriatico, vv. 8; 11). Fronte Nella canzone antica o petrarchesca, la prima delle 3 parti in cui si suole dividere la strofa; è suddivisa a sua volta in 2 piedi di identica struttura metrica. H Hapax Parola o espressione che ricorre una sola volta in un testo o nell intera documentazione di una lingua; proprio per l unicità o la rarità dell occorrenza, può porre problemi interpretativi. Nella tradizione letteraria greca si afferma il gusto della parola rara che impreziosisce il dettato poetico, e quindi non è infrequente il caso di hapax omerici che ricorrono nuovamente in poemi ed epigrammi alessandrini. Esempio: «Così sommersi in un gorgo d azzurro che s infolta (E. Montale, Marezzo, vv. 63-64). I Iato Incontro di vocali appartenenti a sillabe diverse, a volte indicato, nella grafia, da una dieresi. riferito all incontro di vocali non solo nel corpo d una stessa parola, ma anche in fine e principio di due parole consecutive. Esempio: «Cominciò a poco a poco indi a levarse (L. Ariosto, Orlando furioso, II, ott. 49). Inversione Spostamento nell ordine o nella disposizione degli elementi (due o più) di un insieme che per lo più prendono il posto l uno dell altro, in modo da ottenere una disposizione contraria a quella di prima, o comunque diversa: i. dei termini di una pro- posizione. In particolare, i. di un costrutto o i. sintattica, la disposizione delle parole di un costrutto sintattico in modo diverso da quello normale e più semplice, soprattutto per effetti stilistici: le i. sono frequenti nella poesia; i. elegante, studiata, contorta, forzata, che genera oscurità. Esempi: «tutti sentiva della vita i pesi (U. Saba, Mio padre è stato per me «l assassino , v. 10); «Da casa mia cacciato e a te venuto (S. Penna, Mi nasconda la notte e il dolce vento, v. 2) . Invettiva Discorso polemico concitato e violento, di accusa, di oltraggio, di acerbo rimprovero, contro persone o cose. Anche, scritto fortemente polemico e, in particolare, componimento letterario in voga nel Trecento e nel Quattrocento. Esempio: «Casto poeta che l Italia adora, / vegliardo in sante visioni assorto, / tu puoi morir! Degli antecristi è l ora! / Cristo è rimorto! (E. Praga, Preludio, vv. 13-16; è la violenta invettiva rivolta a Manzoni); M. Luzi, Muore ignominiosamente la repubblica. Io lirico La voce che, in prima persona, esprime ed enuncia i contenuti della poesia. Non deve essere confuso con il poeta, autore del testo: le due figure non necessariamente coincidono. L io lirico si rivolge spesso a un tu immaginario, l interlocutore, che a sua volta non è da confondere con il destinatario reale, il lettore. Ipallage Figura retorica consistente nel mutare il normale rapporto semantico e sintattico fra due parole, attribuendo per esempio un aggettivo a un sostantivo diverso da quello cui, nella stessa frase, dovrebbe unirsi. Esempio: «fra quattro mura / stupefatte di spazio (C. Rebora, Dall immagine tesa, vv. 10-11): l aggettivo «stupefatto che, logicamente, andrebbe riferito al poeta, si trova invece poeticamente accostato a «mura . Iperbato Figura retorica consistente nel separare due parole strettamente connesse dal punto di vista sintattico mediante l inserzione di una o più parole, in modo da determinare un ordine inconsueto o irregolare degli elementi della frase, con particolari effetti di suggestione poetica.

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi