Classe di letteratura - volume 3B

Glossario Esempi: «Questa speranza sola m addolcirà lo strazio / del Nulla (G. Gozzano, Il più atto, vv. 10-11); «Si sta come / d autunno / sugli alberi / le foglie (G. Ungaretti, Soldati). Iperbole Figura retorica, consistente nell esagerazione di un concetto oltre i termini della verosimiglianza, per eccesso ( le grida salivano alle stelle ) o per difetto ( non ha un briciolo di cervello ). Esempi: «Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio (E. Montale, Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale, v. 8); «solo che i partigiani gli garantissero l incolumità dell esodo (G. Fenoglio, I ventitre giorni della città di Alba): la ritirata dei fascisti viene iperbolicamente equiparata a un esodo. Ipermetro In senso ampio, di qualsiasi verso che superi per qualche motivo la misura ordinaria; se ne hanno frequenti esempi nella poesia italiana dei primi secoli, sia con ipermetria reale, eccedente cioè la misura, sia con ipermetria apparente, dovuta al fatto che i copisti o gli stessi autori hanno scritto intera la parola che va invece letta tronca. In senso stretto, furono così detti, dai grammatici antichi, i complessi metrici con una sillaba finale in più, che però si elideva per l incontro con la vocale iniziale del verso successivo. Esempi: «Sorridile, guardala; appressati / a mamma, ch ormai non ha più (G. Pascoli, Il sogno della vergine, vv. 6162); «dal numero 5 della rue des Carmes (G. Ungaretti, In memoria, v. 26). Ipotassi Procedimento sintattico (detto anche subordinazione) per cui le proposizioni sono ordinate ed espresse nel periodo secondo un rapporto di dipendenza cronologica e causale, che comporta una stretta subordinazione di modi e di tempi (per es., spero che venga ; speravo che venisse ). L i., che si oppone alla paratassi (o coordinazione), è il procedimento sintattico più comune nella prosa d arte tradizionale. Iterazione Ripetizione, replica: i. di concetti, di frasi, anche come artificio stilistico. Esempio: «Arrotano ignominiosamente il becco i corvi nella stanza accanto. / Ignominiosamente si azzuffano i suoi orfani, / si sbranano ignominiosamente tra di loro i suoi sciacalli. / Tutto accade ignominiosamente (M. Luzi, Muore ignominiosamente la repubblica, vv. 4-7). L Litote Figura retorica che consiste nella formulazione attenuata di un giudizio o di un idea attraverso la negazione del suo contrario ( non ignaro , ossia esperto; non è un aquila , ha intelligenza scarsa). Esempi: «Non era l andar suo cosa mortale (F. Petrarca, Canzoniere, 90, 9); «Don Abbondio (il lettore se n è già avveduto) non era nato con un cuor di leone (A. Manzoni, I promessi sposi). Locus amoenus Espressione latina che significa luogo piacevole . la descrizione di un paesaggio ideale, dove l uomo vive in armonia con la natura e con i propri simili. Esempio: il Paradiso terrestre nel Purgatorio di Dante. M Metafora Figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo aver mentalmente associato due realtà differenti sulla base di un particolare sentito come identico, si sostituisce la denominazione dell una con quella dell altra. un procedimento di trasposizione simbolica di immagini; una similitudine abbreviata in cui il rapporto tra due cose o idee è stabilito direttamente senza la mediazione del come (nella m. l ondeggiare delle spighe , ondeggiare sta a mare come movimento delle spighe sta a campo di grano). A seconda di fattori quali la lingua, la cultura, la distanza concettuale o fisica fra le realtà associate, il tipo di somiglianza individuato, la m. risulterà più o meno nuova ed efficace. La m. svolge funzioni complesse: come meccanismo di arricchimento ed evoluzione della lingua, come mezzo efficace di espressione, come strumento conoscitivo di realtà nuove o colte da nuovi punti di vista (m. scientifiche, macchie solari, buco nero ecc.). Esempio: «Eravamo un isola nel fiume che comunque andava (V. Pratolini, Il Quartiere, cap. 1). Metatesi Fenomeno linguistico per cui, all interno della stessa parola, due suoni si possono invertire assumendo l uno il posto dell altro: si ha la m. a contatto, se i due suoni sono contigui; la m. a distanza, se i due suoni appartengono a due sillabe diverse e non sono contigui. Si ha infine la m. quantitativa quando si inverte reciprocamente la quantità di due vocali contigue. Esempio: «né ti dirò ch io sia, né mosterrolti / se mille fiate in sul capo mi tomi (Dante, Inferno, XXXII, 101-102). Metonimia Figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo avere mentalmente associato due realtà differenti ma discendenti o contigue logicamente o fisicamente, si sostituisce la denominazione dell una a quella dell altra. Costituiscono relazioni di contiguità i rapporti causa-effetto (sotto la specie autore-opera, leggere Orazio, cioè le opere scritte da Orazio), contenentecontenuto (bere un bicchiere), qualità-realtà caratterizzata da tale qualità ( punire la colpa e premiare il merito , cioè punire i colpevoli e premiare i meritevoli); simbolo-fenomeno (il discorso della corona, cioè il discorso del re o della regina), materia-realtà composta di tale materia (un concerto di ottoni, strumenti fatti d ottone). Si distingue tra m. in cui le realtà associate hanno una relazione di tipo qualitativo e sineddoche , in cui la relazione è di tipo quantitativo. Esempi: «In quel silenzio di chiostro e di caserma (G. Gozzano, Totò Merùmeni, v. 14: chiostro per convento ); «e l ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti (D. Campana, La Chimera, v. 30: lavoro umano per uomini al lavoro ). Mimesi Il termine viene usato soprattutto nel linguaggio filosofico, dove acquista importanza con Platone, il quale con esso designa la somiglianza delle cose sensibili alle idee; nella concezione platonica dell arte, la m. è da condannare perché, imitando le cose, che a loro volta sono copia delle idee, si allontana tre volte dal vero. Nell estetica aristotelica, m. acquista 871

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