3 - La visione della Storia

IN BREVE I personaggi della Morante abitano un mondo arcaico e idealizzato, in cui non esistono diritti e doveri: sono gure ai margini della civiltà, per lo più bambini, adolescenti, donne. DAI TEMI ai testi: T2 > p. 743 Su questo luogo dell anima, che assomiglia tanto a un regno delle favole, la scrittrice proietta il proprio potere fantastico, capace di avvolgere vicende arcane e personaggi enigmatici in un aura sospesa tra sortilegio e inquietudine. Al di fuori della civiltà Le figure umane create da Elsa Morante si trovano, per così dire, disancorate dalle istituzioni, ai margini della civiltà: bambini, uomini e donne che si educano da sé e crescono a contatto con una natura incontaminata, in cui prevalgono passioni e morbosità, sentimenti viscerali e relazioni irrazionali, vissute senza misura. Ma forse non può essere altrimenti: nell universo morantiano non può esserci buon senso né tanto meno l osservanza della regola borghese della moderazione. Nel suo mondo arcaico non esistono diritti ma lotte, contrasti e arbitrii che ricordano le remote strutture della vita feudale: al di fuori di questa sorta di età dell oro, regno di un tempo assoluto , ci sono invece la Storia, la guerra, il male, la perdita della felicità e dell innocenza. FASCINO DEL MITO mondo magico e fiabesco della narrativa morantiana rimpianto per un paradiso perduto ricostruzione retrospettiva di un universo arcaico società disancorata dalle istituzioni e ai margini della civiltà Joaqu n Sorolla y Bastida, Disegnando nella sabbia, 1911 ca. Milwaukee Art Museum. inquietudine attrazione | 3 | La visione della Storia La storia dell umanità è per la Morante una storia di violenze e soprusi. «Diecimila anni di sopraffazione Per comprendere quale sia la visione del mondo di Elsa Morante e l ottica attraverso cui la scrittrice intende illuminarne gli sviluppi e le contraddizioni, può essere utile tenere a mente una sua lapidaria e significativa affermazione: la storia costituisce per lei «uno scandalo che dura da diecimila anni . L affermazione compare come sottotitolo della prima edizione del romanzo La Storia e riassume il suo atto di accusa contro la violenza e la prevaricazione che da sempre e senza pietà schiacciano i più deboli. La Storia ufficiale non tiene conto della storia dolorosa delle masse anonime e diseredate. Dalla parte degli sconfitti Il corso della civiltà umana è, secondo Elsa Morante, un continuo perpetuarsi di logiche perverse e ingiustizie crudeli ai danni delle vittime, e in particolare delle creature più inermi quali donne e bambini. Essi costituiscono il bersaglio preferito dai potenti, i quali non usano solo le armi che li offendono fisicamente (la fame, la miseria, la morte) ma anche quelle che li umiliano psicologicamente (le ideologie, i luoghi L AUTRICE / ELSA MORANTE / 735

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi