Classe di letteratura - volume 3B

80 Alti lamenti a cui per solito seguiva l azione della mano secolare che provvedeva a eliminare i nemici che la Chiesa magari non nominava, limitandosi appunto ai lamenti. Ma stavolta ai lamenti non è seguito niente. La longa manus è rimasta inesplicabilmente inerte. L Italia è tappezzata di manifesti rappresentanti sederi con la scritta «chi mi ama mi segua e rivestiti per l appunto dei blue-jeans Jesus. Il Gesù del Vaticano ha perso. Ora il potere democristiano clerico-fascista, si trova dilaniato tra questi due «Jesus : la vecchia forma di potere e la nuova realtà del potere... DENTRO IL TESTO Il valore politico di due concetti chiave La lotta tra due poteri I contenuti tematici Pasolini annette ai termini sviluppo e progresso una connotazione apertamente politica. Quello di sviluppo è un concetto che egli considera di «destra (r. 11), legato agli interessi dei produttori (vale a dire degli industriali, dei grandi imprenditori e dei grossi gruppi di potere economico), mentre quello di progresso è, specularmente, di sinistra: vuole il progresso chi lavora e chi è dunque sfruttato (r. 28). Sviluppo significa un incremento di tipo meramente quantitativo della produzione, sganciato da una dimensione di tipo culturale e valoriale, mentre nel progresso è insito un aspetto di tipo qualitativo: il «progresso è dunque una nozione ideale (sociale e politica): là dove lo «sviluppo è un fatto pragmatico ed economico (rr. 31-32). Lo sviluppo determina nella massa l assuefazione a un ideologia (r. 23) consumistica assunta acriticamente a vantaggio dei profitti di chi produce beni superflui (r. 16), quando in realtà come abbiamo appena visto al popolo dovrebbe stare a cuore il progresso: questa è per Pasolini una riprova della manipolazione delle coscienze operata dal potere dei consumi. L ultima parte del brano affronta un analisi della posizione della politica di fronte ai cambiamenti in atto nell economia e nella società, e in particolare in quel potere democristiano che Pasolini interpreta, sotto diversi aspetti, come la continuazione del fascismo. In un altro capitolo degli Scritti corsari (17 maggio 1973. Analisi linguistica di uno slogan) lo scrittore vede nello slogan pubblicitario dei jeans Jesus («Non avrai altri jeans all infuori di me ) un palese segno della scristianizzazione della società italiana, pervasa ormai da una religione dei consumi che può permettersi di parodiare, in chiave apertamente blasfema, il primo dei dieci comandamenti. Qui si fa invece riferimento a un altra campagna pubblicitaria della stessa ditta, analoga negli intenti e nelle modalità comunicative (i manifesti rappresentanti sederi con la scritta «chi mi ama mi segua , rr. 80-81). L autore nota come di fronte alle proteste della Chiesa in passato lo Stato sarebbe prontamente intervenuto facendo rimuovere gli slogan offensivi, mentre questa volta ciò non è 710 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA Lenin in un manifesto di propaganda per la Nuova politica economica. Poster di Gustav Klutsis, 1930.

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi