Classe di letteratura - volume 3B

135 140 145 150 155 160 165 170 avere un martello e qualche chiodo), e delle ricoverate col grembiale a quadretti facevano capolino incuriosite, e Vado io! disse una ragazza con la testa grossa, superando le compagne, e corse, ridendo, e ritornò coi chiodi, il martello, poi spostò una panca. A quei suoi gesti eccitati si svelava là nei cortili piovosi tutto un concorso, un eccitazione per queste elezioni, come un insolita festa. Cos era? Cos era questa cura nell appendere per bene quei manifesti come bianchi lenzuoli (bianchi, come paiono i manifesti ufficiali, pur con tutto il loro inchiostro nero che nessuno legge), che accomunava un gruppo di cittadini, tutti certo «inseriti nella vita produttiva , e delle monache, delle povere ragazze che del mondo conoscevano solo quello che si vede andando dietro i funerali? Amerigo sentiva ormai in questo concorde affannarsi la nota falsa: in loro del seggio, era l impegno che si mette durante il servizio militare a risolvere delle difficoltà che ti sono imposte e i cui fini ti rimangono estranei; nelle monache e nelle ricoverate era come se si stessero preparando lì intorno delle trincee, contro un nemico, un assalitore: e questo subbuglio delle elezioni fosse appunto la trincea, la difesa, ma insieme in qualche modo anche il nemico. Così, quando i componenti del seggio furono al loro posto, in attesa nella sala vuota, e fuori cominciò a muoversi il piccolo gruppo che s era formato, di persone che volevano sbrigarsi subito a votare, la guardia civica a far entrare i primi, era in tutti loro la certezza di quello che stavano facendo ma anche il presentimento di qualcosa d assurdo. I primi votanti erano dei vecchietti ricoverati, o artigiani al servizio dell istituto, o le due cose insieme , qualche monaca, un prete, delle donne anziane (già Amerigo pensava che questa poteva essere una sezione elettorale non troppo diversa dalle altre): come se la contestazione che là sotto covava avesse scelto di presentarsi nel suo aspetto più rassicurante (rassicurante per gli altri, che dall elezione aspettavano la conferma dell antico; di deprimente normalità per Amerigo), ma nessuno se ne sentisse rassicurato (neanche gli altri), e tutti stessero invece lì ad aspettare che da quei recessi invisibili si manifestasse una presenza, forse una sfida. E ci fu una pausa nel flusso dei votanti, e si sentì un passo, come un arrancare, anzi un battere d assi, e tutti quelli del seggio guardarono alla porta. Sulla porta apparve una donnetta, bassa bassa, seduta su uno sgabello; ossia, non propriamente seduta, perché non posava le gambe per terra, né le penzolava, né le teneva ripiegate. Non c erano, le gambe. Questo sgabello, basso, quadrato, un panchetto, era coperto dalla gonna, e sotto sotto alla vita, alle anche della donna non pareva che ci fosse più niente: spuntavano solo le gambe del panchetto, due assi verticali, come le zampe d un uccello. Avanti! disse il presidente del seggio e la donnetta cominciò ad avanzare, ossia spingeva avanti una spalla e un anca e il panchetto si spostava di sbieco da quella parte, e poi spingeva l altra spalla e l altra anca, e il panchetto descriveva un altro quarto di giro di compasso, e così saldata al suo panchetto arrancava per la lunga sala verso il tavolo, protendendo il certificato elettorale. DENTRO IL TESTO La nostalgia degli inizi I contenuti tematici Il brano si apre con la descrizione dei lavori preparatori del seggio elettorale, che riportano alla mente di Amerigo l inebriante clima di partecipazione di tutti alle cose (r. 90) dei mesi successivi alla Liberazione. Lo scialbo ambiente della stanza comunica allo scrutatore il senso di 640 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi