T5 - Il commissario Ingravallo

Il commissario Ingravallo / T5 / Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, cap. 1 / Investigatore o filosofo? / Riportiamo le prime pagine del romanzo, nelle quali viene introdotto il protagonista. 5 10 15 20 25 Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile:1 uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi,2 onnipresente su gli affari tenebrosi. Di statura media, piuttosto rotondo della persona, o forse un po tozzo, di capelli neri e folti e cresputi che gli venivan fuori dalla metà della fronte quasi a riparargli i due bernoccoli metafisici3 dal bel sole d Italia, aveva un aria un po assonnata, un andatura greve e dinoccolata, un fare un po tonto come di persona che combatte con una laboriosa digestione: vestito come il magro onorario statale4 gli permetteva di vestirsi, e con una o due macchioline d olio sul bavero, quasi impercettibili però, quasi un ricordo della collina molisana. Una certa praticaccia del mondo, del nostro mondo detto latino, benché giovine (trentacinquenne), doveva di certo avercela: una certa conoscenza degli uomini: e anche delle donne. La sua padrona di casa lo venerava, a non dire adorava: in ragione di e nonostante quell arruffio strano d ogni trillo e d ogni busta gialla imprevista,5 e di chiamate notturne e d ore senza pace, che formavano il tormentato contesto del di lui tempo. «Non ha orario, non ha orario! Ieri mi è tornato che faceva giorno! . Era, per lei, lo statale6 distintissimo lungamente sognato, preceduto da cinque A sulla inserzione del Messaggero,7 evocato, pompato fuori8 dall assortimento infinito degli statali con quell esca della «bella assolata affittasi 9 e non ostante la perentoria intimazione in chiusura: «Escluse donne : che nel gergo delle inserzioni del Messaggero offre, com è noto, una duplice possibilità d interpretazione.10 E poi era riuscito a far chiudere un occhio alla questura su quella ridicola storia dell ammenda sì della multa per la mancata richiesta della licenza di locazione che se la dividevano a metà, la multa, tra governatorato11 e questura. «Una signora come me! Vedova del commendatore Antonini! Che si può dire che tutta Roma lo conosceva: e quanti lo conoscevano, lo portavano tutti in parma de mano,12 non dico perché fosse mio 1 comandato alla mobile: Ingravallo presta servizio nella squadra mobile della polizia. 2 ubiquo ai casi: sempre presente nei vari casi su cui indaga la polizia. ubiquo: che è ovunque, onnipresente (latinismo). 3 bernoccoli metafisici: le sporgenze laterali della fronte che, secondo la fisiognomica, indicherebbero la propensione al pensiero, e sono dunque dette qui metafisiche . 4 il magro onorario statale: il misero stipendio di poliziotto. 5 arruffio strano imprevista: la confusione dovuta ai continui squilli del telefono (ogni trillo) e alla consegna delle buste gialle della polizia. 6 statale: il dipendente statale. 7 preceduto Messaggero: nelle pagine degli annunci presenti sui giornali si mettono più A in fila (per es. AAAAA), in modo da apparire tra i primissimi della lista, in quanto questi vengono elencati in ordine alfabetico. Il Messaggero è un quotidiano di Roma. 8 pompato fuori: scovato tra i tanti dipendenti statali in cerca di alloggio. 9 bella assolata affittasi: nel gergo tipico delle inserzioni, è sottintesa la parola camera . 10 duplice possibilità d interpretazione: la dicitura Escluse donne avrebbe potuto riferirsi a una casa d appuntamenti per soli uomini. 11 governatorato: durante il ventennio fascista indicava il Comune, inteso come istituzione. 12 parma de mano: romanesco per palmo della mano . Inizia con la vedova Antonini l uso del dialetto. Si vedano anche i successivi mo me ( adesso mi ) e me 572 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA butto a fiume ( mi butto nel fiume , ovvero mi uccido ). Le parole valgono onorario Dal latino honorarium (neutro sostantivato dell aggettivo honorarius), onorario significa letteralmente compenso dato a titolo d onore . Il vocabolo si utilizza, in realtà, per riferirsi alla retribuzione spettante a liberi professionisti (per esempio, medici, avvocati, notai ecc.) per le prestazioni da loro fornite. Ma onorario può essere anche aggettivo, che si applica a persona a cui viene conferito un titolo, una carica, una qualifica onorifica, senza gli obblighi e i diritti inerenti alla qualifica e senza l esercizio della carica. Indica alcuni sostantivi a cui può essere aggiunto l aggettivo onorario.

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi