Classe di letteratura - volume 3B

25 30 35 40 45 50 55 60 adesso gli sembravano umili anche se preziose, a questi intrecci di metallo, a queste trame di fili, a queste tele ricoperte di terre e di succhi d erba che erano tenute in vita da lui, che fra poco sarebbero piombate, incolpevoli, in un limbo fatto di abbandono e di oblio; il cuore gli si strinse, dimenticò la propria agonia pensando all imminente fine di queste povere cose care. La fila inerte delle case dietro di lui, la diga dei monti, le distese flagellate dal sole, gli impedivano financo di pensare chiaramente a Donnafugata;11 gli sembrava una casa apparsa in sogno; non più sua, gli sembrava: di suo non aveva adesso che questo corpo sfinito, queste lastre di lavagna12 sotto i piedi, questo precipizio di acque tenebrose verso l abisso. Era solo, un naufrago alla deriva su una zattera, in preda a correnti indomabili. [ ] Dalla camera vicina aperta sullo stesso balcone gli giungeva la voce di Concetta: «Non se ne poteva fare a meno; bisognava farlo venire; non mi sarei mai consolata se non lo si fosse chiamato . Comprese subito: si trattava del prete. Un momento ebbe l idea di rifiutare, di mentire, di mettersi a gridare che stava benissimo, che non aveva bisogno di nulla. Presto si accorse del ridicolo delle proprie intenzioni: era il principe di Salina e come un principe di Salina doveva morire, con tanto di prete accanto. Concetta aveva ragione. Perché poi avrebbe dovuto sottrarsi a ciò che era desiderato da migliaia di altri morenti? E tacque aspettando di udire il campanellino del Viatico13. [ ] Lo sentì presto: la parrocchia della Pietà era quasi di fronte. Il suono argentino14 e festoso si arrampicava sulle scale, irrompeva nel corridoio, si fece acuto quando la porta si aprì: preceduto dal direttore dell Albergo, svizzerotto seccatissimo di avere un moribondo nel proprio esercizio, padre Balsàno, il parroco entrò recando sotto la pìsside15 il Santissimo16 custodito dall astuccio di pelle. Tancredi e Fabrizietto sollevarono la poltrona, la riportarono nella stanza; gli altri erano inginocchiati. Più col gesto che con la voce, disse: «Via! via! . Voleva confessarsi. Le cose si fanno o non si fanno. Tutti uscirono, ma quando dovette parlare si accorse che non aveva molto da dire: ricordava alcuni peccati precisi ma gli sembravano tanto meschini17 che davvero non valeva la pena di aver importunato un degno sacerdote in quella giornata di afa. Non che si sentisse innocente: ma era tutta la vita ad esser colpevole, non questo o quel singolo fatto; vi è un solo peccato vero, quello originale; e ciò non aveva più il tempo di dirlo. I suoi occhi dovettero esprimere un turbamento che il sacerdote poté scambiare per espressione di contrizione; come di fatto in un certo senso era; fu assolto. Il mento, a quanto sembrava, gli poggiava sul petto perché il prete dovette inginocchiarsi lui per insinuargli la particola fra le labbra. Poi furono mormorate le sillabe immemoriali che spianano la via18 e il sacerdote si ritirò. La poltrona non fu più trascinata sul balcone. Fabrizietto e Tancredi gli sedettero vicino e gli tenevano ciascuno una mano; il ragazzo lo guardava fisso con la curiosità naturale in chi assista alla sua prima agonia, e niente di più; chi moriva non era un uomo, era un nonno, il che è assai diverso. Tancredi gli stringeva forte la mano e parlava, parlava molto, parlava allegro: esponeva progetti cui lo associava, commentava i fatti politici; era deputato, gli era stata promessa la legazione19 11 Donnafugata: il cuore dei possedimen- ti dei Salina. 12 lavagna: roccia compatta di colore scuro, utilizzata in edilizia, sotto forma di lastre sottili, per coperture e rivestimenti delle case. 13 Viatico: il pane eucaristico portato ai morenti come cibo per il viaggio (viatico, appunto) verso la vita eterna. 14 argentino: squillante, sonoro. 15 pìsside: vaso a forma di calice, dotato di coperchio, in cui si conservano le ostie consacrate. 16 il Santissimo: l Eucaristia. 17 meschini: insignificanti. 18 le sillabe immemoriali che spianano la via: le preghiere dei moribondi, difficili da ricordare (immemoriali), che li aiutano a entrare nella beatitudine eterna (spianano la via). 19 legazione: ambasciata. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 553

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi