Classe di letteratura - volume 3B

sa che forse dovrebbe correre a Torino, per avvisare Cate (che invece ma lui ancora non lo sa è anche lei alle Fontane e dunque è stata arrestata dai tedeschi), ma non si muove (Non mi mossi, r. 29), rimanendo bloccato dalla paura (Per la paura mi ritrassi dietro un tronco, r. 33). Il protagonista appare dunque preda di un cupo terrore che paralizza la sua volontà, spettatore impotente di una situazione alla quale non sa contrapporre una resistenza fattiva. Il rimorso del sopravvissuto Quando Elvira, la padrona di casa, gli racconta che i tedeschi hanno cercato anche lui presso la villa dov era alloggiato, Corrado comprende il rischio che ha corso e accetta incondizionatamente l aiuto della donna, che lo indirizza presso un collegio religioso dove potrà nascondersi. A posteriori Corrado (alter ego letterario dello stesso Pavese) si chiede perché la salvezza sia toccata a lui e non ai suoi compagni. Non è certo per i suoi meriti, anzi forse la ragione è opposta e tutta negativa: Perché sono il più inutile e non merito nulla, nemmeno un castigo? (rr. 90-91). Egli sente di essere vivo per caso (r. 93), e la sua condizione di superstite genera in lui una sorta di rimorso verso coloro che invece hanno pagato con la vita il prezzo della determinazione e del coraggio nella lotta partigiana. Ma vivere per caso non è vivere (r. 95): essere scampato alla morte o alla prigione grazie alla propria vigliaccheria lo pone in una condizione di non-vita, di mera sussistenza biologica, in cui però si sente moralmente spento. La salvezza pertanto non è fonte di gioia, ma si traduce in un accusa continua, poiché il fatto di essere vivo è legato alla propria astensione dalla lotta. questo il senso di colpa dell intellettuale, che si è rivelato incapace di condividere la vita collettiva che si svolgeva attorno a lui ed è rimasto spettatore (in un drammatico divario tra l essere e il fare ), mancando di quella solidarietà che gli avrebbe consentito di essere protagonista attivo nella lotta per la libertà. I contrasti interiori Il tentativo di darsi un attestato d innocenza (r. 124), evitando di pensare a coloro che sono morti, non può che rivelarsi fallimentare: A un certo punto mi scrollai, mi feci schifo (rr. 124-125). Corrado, cioè, arriva a provare ribrezzo per la propria paura e per il fatto di aver pensato egoisticamente soltanto alla propria salvezza. Così lo troviamo, alla fine del capitolo, in preda a sentimenti ed emozioni contrastanti. Galleggiavo dentro un mare di bontà, di terrore, e di pace (r. 141): la bontà di Elvira che lo aiuta per altruismo (nonostante il suo amore per lui non sia mai stato ricambiato), il terrore dei tedeschi e la pace intravista nel rifugio verso cui si avvia. L alternanza dei tempi Realismo e lirismo Le scelte stilistiche Nel brano si alternano due piani temporali: il passato, in cui si collocano i fatti raccontati, e il presente, quando il narratore ripercorre le vicende e le rielabora cercandone il significato. Nella finzione romanzesca, infatti, Corrado ricostruisce i mesi della Resistenza a distanza di un certo intervallo dalla fine degli accadimenti, ed è nel presente (il tempo della scrittura, che occupa tutto il capitolo conclusivo) che svolge un impietosa riflessione sui propri comportamenti, sulle proprie motivazioni e sui propri sentimenti. Ciò determina quell alternanza di azione e riflessione tipica di tutto il romanzo. Lo stile è caratterizzato da un linguaggio semplice ed essenziale, costruito sui moduli, sull andamento e sulle espressioni del parlato. Anche la sintassi è scarna e asciutta, con una netta prevalenza della paratassi sull ipotassi e con frasi brevi in cui i verbi si succedono rapidi. A un primo livello di lettura, tale limpidezza del testo potrebbe essere interpretata come conseguenza di una scelta di campo realistica e mimetica. Eppure, analizzando più a fondo la prosa pavesiana, vi scopriamo anche un altra componente significativa: una cadenza ritmica e musicale, che testimonia un approccio lirico e meditativo alla realtà. Anche in questo capitolo, per esempio, l evento cruciale dell arresto di Cate e degli amici antifascisti è introdotto da una sequenza descrittiva e riflessiva piuttosto estesa, che occupa tutto il primo capoverso (rr. 1-6). Successivamente l andamento si fa più concitato, soprattutto quando vengono riferite le fasi salienti dell azione tedesca. Al contrario, l esame di coscienza del narratore (rr. 87-96) rappresenta una pausa non solo sul piano diegetico, ma anche su quello ritmico, con una sintassi più articolata, caratterizzata da un maggiore ricorso a moduli ipotattici. L AUTORE / CESARE PAVESE / 527

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi