T6 - Il coraggio delle donne

Il coraggio delle donne / T6 / Renata Viganò, L Agnese va a morire / La ribellione di un eroina / l inizio del romanzo: dopo l armistizio dell 8 settembre del 1943, la lavandaia Agnese, nonostante gli anni e la fatica, offre la propria collaborazione, modesta ma preziosa, alla Resistenza. 5 10 15 20 25 30 35 Una sera di settembre l Agnese tornando a casa dal lavatoio col mucchio di panni bagnati sulla carriola, incontrò un soldato nella cavedagna.1 Era un soldato giovane, piccolo e stracciato. Aveva le scarpe rotte, e si vedevano le dita dei piedi, sporche, color di fango. Guardandolo, l Agnese si sentì stanca. Si fermò, abbassò le stanghe.2 La carriola era pesante. Ma il soldato aveva gli occhi chiari e lieti, e le fece il saluto militare. Disse: «La guerra è finita. Io vado a casa. Sono tanti giorni che cammino . L Agnese si slegò il fazzoletto sotto il mento, ne rovesciò le punte sulla testa, si sventolò con la mano: «Fa ancora molto caldo . Aggiunse, come se si ricordasse : «La guerra è finita. Lo so. Si sono tutti ubriacati l altra sera, quando la radio ha dato la notizia . Guardò il viso del soldato e sorrise, un sorriso rozzo e inatteso sulla sua faccia bruciata dall aria. «Io credo che i guai peggiori siano ancora da passare, disse improvvisamente, con la rassegnata incredulità dei poveri; e il soldato si fregò le mani: era un ragazzo molto allegro. L Agnese piegò la sua schiena rigida e grassa, e riprese la carriola. Ma il soldato disse: «Prego , e s infilò fra le stanghe. Dette uno scossone, il mucchio di biancheria oscillò, ma lui fece: «Hop! e riafferrò l equilibrio. Camminò svelto senza sforzo, spingendo la ruota nella carreggiata. Quando sbucarono dal varco della siepe, l Agnese vide sull aia le due ragazze della Minghina.3 Davano da mangiare ai polli, ma si fermarono vedendo il soldato, e si misero a parlar piano fra loro. La casa era vecchia, avrebbe dovuto essere riparata, ma nessuno faceva niente perché le due famiglie non andavano d accordo. «Chiacchiere di donne , diceva Palita, il marito dell Agnese, e fumava la pipa con Augusto, il marito della Minghina. Quando le donne trovavano da dire e urlavano con la voce aspra, allora anche Augusto e Palita si guardavano male e spesso si insultavano. L Agnese fece entrare il soldato in cucina. C era Palita seduto presso la finestra con la gatta nera accucciata come il solito sulla credenza a fare le fusa : guardarono tutti e due verso chi entrava, poi la gatta cancellò i due sottili spiragli verdi fra il pelo lustro4 e rimase chiusa e muta come una pietra. «Gatto nero porta fortuna , disse il soldato. Sedettero a cena che ancora faceva giorno. Palita diceva : «Mangia militare, non fare complimenti . Era contento di vedere qualcuno di fuori, di farsi raccontare le novità. In realtà non si fece raccontare niente, parlava sempre lui, come fanno quelli che sono avvezzi a stare troppo soli. Lui passava i giorni seduto sotto il portico, o in casa 1 cavedagna: voce settentrionale che indica la stra- da sterrata di servizio per i campi coltivati. 2 le stanghe: i lunghi manici della carriola. 3 le due ragazze della Minghina: le due figlie del- 472 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA la vicina di casa dell Agnese. Minghina è il diminutivo di Domenica. 4 la gatta cancellò i due sottili spiragli verdi fra il pelo lustro: la gatta chiuse gli occhi.

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi