D2 - Umberto Eco, La mediocrità al potere

DOCUMENTO 2 La mediocrità al potere Umberto Eco, Diario minimo Umberto Eco nasce ad Alessandria nel 1932. Saggista, scrittore, filosofo e linguista, è autore di importanti studi di semiotica, oltre che di romanzi di grande successo, fra i quali spicca Il nome della rosa (1980). Muore a Milano nel 2016. L autore Mike Bongiorno (1924-2009) è stato il più famoso protagonista della storia televisiva italiana. Giunto al successo nel 1955 con il quiz Lascia o raddoppia?, ha legato il suo nome a questo genere di gioco a premi basato sulla cultura nozionistica, diventato un vero e proprio fenomeno sociale e di costume. Nel testo che presentiamo intitolato Fenomenologia di Mike Bongiorno e tratto dalla raccolta di saggi e interventi Diario minimo (1963) Bongiorno viene ritratto impietosamente come il perfetto rappresentante (anche linguistico) dell italiano medio, o meglio mediocre, impostosi con la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa. La società che vuole orientare ai consumi e condizionare i comportamenti collettivi necessita di modelli tutt altro che eccezionali. La televisione piace al pubblico se non lo spaventa, e anzi ne legittima le aspirazioni, ponendosi al suo stesso livello. Secondo Eco, Bongiorno è in grado di cogliere solo l aspetto mnemonico del sapere, mentre è incapace di intenderne la valenza formativa. La televisione conduce all omologazione del modo di esprimersi, oltre che di pensare: essa tende a semplificare, abolendo ogni complessità e stratificazione critica. Il caso più vistoso di riduzione del superman all everyman1 lo abbiamo in Italia nella figura di Mike Bongiorno e nella storia della sua fortuna. Idolatrato da milioni di persone, quest uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta unita (questa è l unica virtù che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino immediato e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o finzione scenica: sembra quasi che egli si venda per quello che è e che quello che è sia tale da non porre in stato di inferiorità nessuno spettatore, neppure il più sprovveduto. Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti. [ ] Mike Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi. Entra a contatto con le più vertiginose zone dello scibile e ne esce vergine e intatto, confortando le altrui naturali tendenze all apatia e alla pigrizia mentale. Pone gran cura nel non impressionare lo spettatore, non solo mostrandosi all oscuro dei fatti, ma altresì decisamente intenzionato a non apprendere nulla. In compenso Mike Bongiorno dimostra sincera e primitiva ammirazione per colui che sa. Di costui pone tuttavia in luce le qualità di applicazione manuale, la memoria, la metodologia ovvia ed elementare: si diventa colti leggendo molti libri e ritenendo quello che dicono. Non lo sfiora minimamente il sospetto di una funzione critica e creativa della cultura. [ ] Mike Bongiorno parla un basic italian.2 Il suo discorso realizza il massimo di semplicità. Abolisce i congiuntivi, le proposizioni subordinate, riesce quasi a rendere invisibile la dimensione sintassi. Evita i pronomi, ripetendo sempre per esteso il soggetto, impiega un numero stragrande di punti fermi. Non si avventura mai in incisi o parentesi, non usa espressioni ellittiche, non allude, utilizza solo metafore ormai assorbite dal lessico comune. Il suo linguaggio è rigorosamente referenziale e farebbe la gioia di un neopositivista. Non è necessario fare alcuno sforzo per capirlo. Qualsiasi spettatore avverte che, all occasione, egli potrebbe essere più facondo3 di lui. 1 everyman: letteralmente, l uomo qualunque , l indi- viduo comune, rappresentativo della media. 408 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA 2 basic italian: un italiano di base. 3 facondo: loquace, abile nel parlare.

Classe di letteratura - volume 3B
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