T1 - Ed è subito sera

/ T1 / / La parabola della vita umana / Ed è subito sera Salvatore Quasimodo, Acque e terre In una poesia brevissima dal sapore di sentenza tratta dalla sua prima raccolta l autore esprime un amara visione della condizione esistenziale dell uomo. METRO Versi liberi. Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. Le parole valgono trafiggere Dal latino transfigere (composto di trans, attraverso , e figere, configgere , ferire ), trafiggere significa propriamente trapassare da parte a parte con arma da punta, o con altro oggetto sottile e acuminato, una parte del corpo . Frequenti gli usi estensivi e figurati, come sinonimo più espressivo di pungere, specialmente con riferimento a dolore fisico acuto, lancinante: «sentirsi trafiggere le ossa, il petto, le orecchie, il cervello ecc. Tra gli usi figurati di questo verbo si ha l espressione «trafiggere il cuore . Che cosa significa? DENTRO IL TESTO Un immagine della vita La rarefazione formale L elaborazione retorica I contenuti tematici Il motivo che domina i tre versi è quello della solitudine e della brevità dell esistenza dell uomo. Anche la luce, elemento che normalmente possiede una connotazione positiva, qui è associata a un raggio che trafigge, in quanto attraversa dolorosamente l essere umano: forse il poeta allude al carattere illusorio della gioia, che non dura e che, anzi, spesso si trasforma rapidamente in amarezza. Infatti questa stessa luce è transitoria, perché poi è subito sera (v. 3): la vita è un bene effimero, essendo incalzata dalla morte; il tempo fugge e non si ferma. Volendo scomporre ulteriormente il testo, possiamo identificare in esso tre momenti, che corrispondono alla scansione dei versi: troviamo «nel primo, la condizione di solitudine e di tragica incomunicabilità dell uomo; nel secondo, la precarietà della vita umana, sempre oscillante tra dolore e speranza; nel terzo, l inevitabilità della morte come sigillo ultimo e fulmineo della vita stessa (Costa). Le scelte stilistiche Il tono della brevissima lirica è di tipo epigrammatico. Sappiamo che per arrivare a questa densa concisione il poeta lavorò a lungo, filtrando il testo attraverso successive redazioni (la prima stesura era di 21 versi). Tale processo di concentrazione e raffinamento stilistico riguarda tutte le liriche della prima raccolta, costituita da materiali poetici lasciati sedimentare per anni e poi ripresi, rielaborati, modificati. In particolare, in questo componimento ci troviamo di fronte a un estrema rarefazione compositiva: l articolazione sintattica è elementare e il linguaggio è scarno ed essenziale. Non sono presenti descrizioni, ma solo analogie: il cuor della terra (v. 1) che rimanda al pulsare della vita; il raggio di sole (v. 2) che sembra simboleggiare la componente di dolore dell esistenza umana (come indica il participio passato trafitto); la sera (v. 3) come immagine della morte. Particolarmente elaborato appare il tessuto retorico. Al v. 1 la cesura dopo l aggettivo solo lo isola sottolineando il suo significato (la solitudine dell uomo); si aggiunga, allo stesso verso, l allitterazione in s (sta solo sul) e in r (cuor della terra). Dal punto di vista metrico si segnala l assonanza tra i vv. 1 e 3 (terra : sera) e sotto il profilo fonico la paronomasia che unisce sole e sera (vv. 2-3). LA CORRENTE / ERMETISMO E DINTORNI / 327

Classe di letteratura - volume 3B
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