Classe di letteratura - volume 3B

10 15 20 25 30 35 40 pettoruta e superba. migliore del maschio. come sono tutte le femmine di tutti i sereni animali che avvicinano a Dio. Così, se l occhio, se il giudizio mio non m inganna, fra queste hai le tue uguali, e in nessun altra donna. Quando la sera assonna le gallinelle, mettono voci che ricordan quelle, dolcissime, onde a volte dei tuoi mali ti quereli, e non sai che la tua voce ha la soave e triste musica dei pollai. Tu sei come una gravida giovenca; libera ancora e senza gravezza, anzi festosa; che, se la lisci, il collo volge, ove tinge un rosa tenero la sua carne. Se l incontri e muggire l odi, tanto è quel suono lamentoso, che l erba strappi, per farle un dono. così che il mio dono t offro quando sei triste. Tu sei come una lunga cagna, che sempre tanta dolcezza ha negli occhi, e ferocia nel cuore. Ai tuoi piedi una santa 16 fra queste hai le tue uguali: puoi es- sere paragonata più opportunamente alle femmine degli animali che alle altre donne. 18 assonna: induce al sonno. 20 mettono: emettono. 22 ti quereli: ti lamenti. 26 giovenca: mucca. 27-28 senza gravezza: non appesantita dall avanzamento della gravidanza. 29 lisci: accarezzi. 30-31 ove carne: nel punto in cui un rosa tenue (tenero) colora la carne del suo muso. 38 lunga: snella , o anche, in virtù di quanto segue, allungata , distesa a terra . 45 50 55 60 65 70 75 sembra, che d un fervore indomabile arda, e così ti riguarda come il suo Dio e Signore. Quando in casa o per via segue, a chi solo tenti avvicinarsi, i denti candidissimi scopre. Ed il suo amore soffre di gelosia. Tu sei come la pavida coniglia. Entro l angusta gabbia ritta al vederti s alza, e verso te gli orecchi alti protende e fermi; che la crusca e i radicchi tu le porti, di cui priva in sé si rannicchia, cerca gli angoli bui. Chi potrebbe quel cibo ritoglierle? chi il pelo che si strappa di dosso, per aggiungerlo al nido dove poi partorire? Chi mai farti soffrire? Tu sei come la rondine che torna in primavera. Ma in autunno riparte; e tu non hai quest arte. Tu questo hai della rondine: le movenze leggere; questo che a me, che mi sentiva ed era vecchio, annunciavi un altra primavera. 42 Ai tuoi piedi: per alcuni interpreti si tratterebbe di un tu impersonale, e il verso vorrebbe dunque dire quando la cagna si accuccia ai piedi del padrone ; ma è anche possibile che il poeta si riferisca ancora a Lina. La stessa ambiguità è presente nella strofa successiva (ritta al vederti ). 43-44 fervore indomabile: intenso trasporto amoroso. 45 ti riguarda: ti guarda ripetutamente , o anche ti rispetta, ti venera . 59 che: ché, poiché. 60-61 di cui priva: senza i quali. 62 angoli bui: della gabbia. 64 ritoglierle: toglierle, sottrarle. chi il pelo: è sottinteso lo stesso predicato della frase precedente: chi potrebbe toglierle il pelo . 72 quest arte: questa abitudine (quella di andarsene e poi tornare: Lina invece è sempre accanto al marito). 75 questo che a me: il fatto che a me. mi sentiva ed era: mi sentivo ed ero (la desinenza in -a della prima persona dell imperfetto indicativo è di uso arcaico e letterario). 76 un altra primavera: una seconda giovinezza. L AUTORE / UMBERTO SABA / 207

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi