Palestra di scrittura

Tipologia B 5 10 15 20 25 Per capire i motivi dell intensità delle trasformazioni politiche sociali e culturali degli anni Settanta occorre partire dall Italia della metà del decennio precedente, un paese dove tutti, o quasi, coltivavano comprensibilmente grandi aspettative, e grandi illusioni. [ ] Gli italiani che avevano avuto in passato assai poco, e avevano appena cominciato a ricevere qualcosa, volevano quindi tutto , anche perché molto gli era stato promesso e sembrava ci fossero tutte le condizioni perché quelle promesse fossero mantenute. Le prime significative conquiste rafforzarono questi sentimenti e fecero venir meno la convinzione che i diritti sociali positivi (vale a dire costosi: salute, pensioni ecc.), stabiliti dalla nostra Costituzione, non fossero in realtà esigibili a causa delle difficoltà economiche e della povertà del paese. Ora le nuove risorse a disposizione, i ritmi di sviluppo cui ci si era abituati, un keynesismo1 che predicava l inutilità, quando non il danno, del pareggio di bilancio, le illusioni e le aspettative generate dal miracolo economico fecero emergere l idea quei diritti potessero finalmente essere garantiti. Il vogliamo tutto del 1968-1969 era quindi a suo modo uno slogan che sembrava realistico. Esso fu gridato da masse di operai e studenti che riflettevano l immagine di un universo pubblico ancora dominato dai giovani e in particolare dai giovani maschi, anche se, specie nei cortei studenteschi, le donne figuravano numerose. Le rivendicazioni urlate nelle strade trovavano inoltre una classe dirigente che riteneva giusto accoglierle, perché aveva coscienza dei nuovi mezzi del paese ed era pervasa dal senso di colpa per vecchie ingiustizie che la crescita economica stava tuttavia già riducendo. [ ] Molte delle domande del 1968-1969 furono quindi soddisfatte, ma lo furono senza preoccuparsi di aumentare nella misura necessaria come pure almeno in parte sarebbe stato possibile fare le entrate dello Stato e proprio nel momento in cui si esaurivano i fattori oggettivi che avevano alimentato la straordinaria crescita precedente. Per soddisfarle si fece così ricorso alla spesa in deficit e quindi all aumento del debito pubblico, un aumento che paghiamo ancor oggi a caro prezzo e di cui gli anni Settanta portano quindi la responsabilità. 1 keynesismo: approccio teorico alla ma- croeconomia che si rifà, in senso molto ampio, all impostazione dell economista bri- tannico John Maynard Keynes (1883-1946), il quale sosteneva la necessità dell intervento da parte dello Stato per contrastare la disoccupazione e incrementare la domanda anche in caso di deficit pubblico. COMPRENSIONE E ANALISI 1 Quali sono, secondo l autore, i motivi delle grandi illusioni di cui si parla a r. 6? 2 Individua nel testo la sezione in cui si analizza la diffusione lo slogan vogliamo tutto e riassumine i contenuti in 5 righe. 3 Individua il problema fondamentale posto dal terzo capoverso del passo e illustralo in 5 righe. 4 In 10 righe, discuti lo stile, le tecniche argomentative e le modalità di esposizione delle tesi dell autore. PRODUZIONE A partire dagli spunti forniti dall autore, esponi il tuo pensiero e argomenta sul tema: l Italia e gli italiani prima e dopo il miracolo economico. 317

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