I colori dell’Antropologia

Come ha messo in luce Clifford Geertz, la linea, ben oltre l aspetto estetico, è un modo per esprimere il sentimento collettivo della vita di queste comunità. Gli Yorùb non tracciano linee solo nelle sculture, nei vasi, negli abiti, ma le incidono anche sui loro volti: la linea, di profondità, di lunghezza, di direzione variabili, diventa sulle loro guance una cicatrice permanente; ma non è solo un tatuaggio di carattere estetico per l abbellimento del volto, la cultura yorùb associa la linea alla civilizzazione. Non a caso la frase questo è un paese civilizzato nella lingua yorùb si traduce letteralmente: questa terra ha delle linee sul viso . Lo storico e scrittore americano Robert Farris Thompson (n. 1932), nel suo classico saggio Yorùb artistic criticism ( Critica artistica degli Yorùb ) (1973), ha osservato come le espressioni O sà kéké ( egli incide i segni della cicatrice ) e O sàkò ( egli ripulisce la boscaglia ) siano in realtà equivalenti: come abbiamo visto per i Banande | UNIT 3, p. 106|, l atto di tagliare la boscaglia per ricavare spazi puliti e ordinati in cui La linea, per la popolazione yorùb , diventa parte integrante della vita della collettività e simbolo costruire villaggi è un atto fondativo di civilizzazione, identitario; tanto che, oltre a indossare abiti a righe, la cui espressione simbolica è in questo caso la linea gli Yorùb si incidono dei solchi lineari sulla pelle del viso. La linea acquisisce quindi un valore culturale sul volto. Lo stesso verbo che indica l apertura di segni oltre che estetico: infatti per gli Yorùb le linee non yorùb sul volto indica anche l apertura di strade e il rappresentano solo degli abbellimenti, ma sono segnare i confini nella foresta: le espressioni O lànòn anche sinonimo di civilizzazione. ( egli ha tagliato una nuova strada ), O là ààlà ( egli ha segnato un nuovo confine ), O làpa ( egli ha aperto un nuovo sentiero ), si costruiscono tutte con il verbo base là che significa cicatrizzare : per gli Yorùb la civiltà nasce imponendo un ordine e un senso al disordine della natura. Da ciò ricaviamo, come ha scritto Geertz, che il particolare interesse dello scultore yorùb per la linea deriva da qualcosa di più del piacere distaccato per le sue proprietà intrinseche formali, ma scaturisce da una sensibilità distintiva che tutta la vita contribuisce a formare, in cui i significati delle cose sono le cicatrici che gli uomini lasciano su di esse. PER LO STUDIO 1. Qual è la differenza fra arte primitiva e arte nativa? 2. Che cos è l espressione estetica? 3. Come si può sintetizzare l approccio antropologico allo studio delle arti? Per discutere INSIEME 4XDOL VRQR OH GDQ]H OH VFXOWXUH L TXDGUL L GLVHJQL H R L FDQWL FKH SL WL SLDFFLRQR" 4XDO ª LO ORUR YDORUH HVSUHVVLYR H FRPXQLFDWLYR" 3URYD D ULflHWWHUH VXO ORUR VLJQLfiFDWR e sul contesto in cui sono stati prodotti e discutine in classe con i tuoi compagni. 248 | UNIT 6 |

I colori dell’Antropologia
I colori dell’Antropologia
Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane