4. LO STILE

Alle origini dell epica UNIT 1 di prigionia trascorso dal popolo ebraico in Mesopotamia, dura fino al 538 a.C., quando il re persiano Ciro concede agli ebrei il ritorno in Palestina. Queste vicende trovano un eco letteraria nel libro del profeta Geremia, che canta l inutilità della resistenza ai Babilonesi, e in quello del profeta Ezechiele, il quale già riflette sull esperienza dell esilio. La conquista babilonese segna anche l inizio della diaspora (termine di origine greca, che vuol dire dispersione ), continuata anche nei secoli successivi, soprattutto dopo la conquista romana. Gli ebrei tornati in patria, invece, in quella che è stata definita età postesilica, costruiscono il secondo Tempio, che sarebbe stato distrutto dall imperatore romano Tito nel 70 d.C. Nei secoli compresi tra il ritorno dall esilio babilonese e la nascita di Gesù, la Palestina è sotto il dominio persiano fino alla conquista di Alessandro Magno (332 a.C.) e alla costituzione del regno ellenistico dei Seleucidi, che a loro volta la controllano fino all occupazione romana a opera di Pompeo (64 a.C.). I forti rischi di paganizzazione vissuti dalla società ebraica a contatto con la cultura greca in età ellenistica sono documentati nei libri dei Maccabei (II-I secolo a.C.), compresi nella Bibbia dei Settanta. 4. LO STILE Una varietà di generi In considerazione della varietà di libri che la costituiscono, non si può identificare uno stile uniforme della Bibbia, anche perché ogni testo risponde alle regole del genere letterario cui appartiene. Alcuni libri hanno carattere cronachistico o storico, altri profetico, alcuni come il Levitico sono di natura legislativa, altri invece hanno un impronta sapienziale, come i Proverbi, o apocalittica, come il libro di Daniele o l Apocalisse. Al di là dalle differenze specifiche, spesso il linguaggio della Bibbia è simbolico, come si conviene a una narrazione trasmessa oralmente. Ne è un esempio il racconto della creazione nel libro della Genesi, presente in due versioni, entrambe affidate a un narratore onnisciente, che si fa veicolo di una verità rivelata attraverso immagini poetiche. Alcuni aspetti che sembrano inverosimili si prestano invece a una precisa ricostruzione storica, confortata dai dati sempre più ricchi e documentati che provengono dall archeologia biblica. La Bibbia, infatti, non è solo un testo sacro, ma anche la raccolta di tutte le informazioni utili per una comunità: oltre ai fatti del passato lontano e recente, necessari a mantenere la memoria storica, vi si trovano stratificati e gelosamente conservati precetti festivi, preghiere, leggi, usanze, abitudini alimentari. La poesia dell Antico Testamento Nonostante la predominanza della prosa, la Bibbia raccoglie anche numerosi testi poetici. Un esempio illustre è costituito dai Salmi, 150 componimenti attribuiti in genere al re Davide, alcuni dei quali destinati a diventare i testi di alcune delle preghiere più famose del cristianesimo per la profondità del sentimento religioso, la finezza dell espressione lirica e l originalità delle immagini. Tra i brani poetici dell Antico Testamento meritano di essere ricordati: il Cantico di Mosè, intonato da Mosè e dal popolo ebraico per esprimere la loro 22

La luce del futuro - volume C
La luce del futuro - volume C
Epica