La luce del futuro - volume B

Le tecniche UNIT 3 Le figure retoriche Leopardi usa una perifrasi per indicare l autunno. |pria che l erbe inaridisse il verno,| da chiuso morbo combattuta e vinta, perivi, o tenerella. |E non vedevi il fior degli anni tuoi;| |non ti molceva il core 45 la dolce lode or delle negre chiome, or degli sguardi innamorati e schivi;| |né teco le compagne ai dì festivi ragionavan d amore.| 40 Tu Tradizionale metafora letteraria per indicare la giovinezza. |Anche peria fra poco la speranza mia dolce: agli anni miei anche negaro i fati la giovanezza.| Ahi come, come passata sei, |cara compagna dell età mia nova, 55 mia lacrimata speme!| |Questo è quel mondo? Questi i diletti, l amor, l opre, gli eventi onde cotanto ragionammo insieme? Questa la sorte dell umane genti?| 60 All apparir del vero tu, misera, cadesti: e con la mano la fredda morte ed una tomba ignuda mostravi di lontano. Vv. 42-48: il periodo è strutturato attraverso un parallelismo, basato su tre proposizioni principali coordinate tra loro e introdotte dall anafora del non, che nell ultimo membro è variato in né: non vedevi non ti molceva né ragionavan. In due forti anastrofi il verbo viene anteposto al soggetto (peria la speranza; negaro i fati). Le figure di posizione aumentano la drammatica ineluttabilità del racconto del poeta, che spiega di aver perso ogni possibilità di vivere in modo spensierato la giovinezza, e, insieme, la vita intera. La speranza viene umanizzata tramite una personificazione. 50 Leopardi usa una metonimia per sostituire lo strumento (gli occhi) con il suo effetto (gli sguardi, che si lanciano attraverso gli occhi). Le tre proposizioni interrogative formano un parallelismo sostenuto dall anafora del pronome questo. Giacomo Leopardi, Canti, in Poesie e prose, vol. I, a cura di M.A. Rigoni, Mondadori, Milano 1987 40. Tu verno: tu [Silvia], prima che l inverno (verno) rendesse arida l erba. 41. chiuso morbo: malattia nascosta; la tubercolosi. 42. perivi: morivi. 42-43. E non anni tuoi: e non potevi vivere la piena giovinezza. 44-46. non ti molceva schivi: non ti lusingava (molceva) il cuore la lode (compiuta da qualche giovane infatuato) dei tuoi capelli neri (negre chiome) e dei tuoi occhi (sguardi) timidi, che fanno innamorare (innamorati, usato in senso attivo). La morte prematura impedisce alla giovane di vivere le prime esperienze amorose. Non a caso, il destino della ragazza si definisce tutto in negativo, mediante i beni e i piaceri di cui non ha potuto godere. 47-48. né teco d amore: e le tue coetanee 72 non parlavano (ragionavan) d amore con te (teco). 49-50. Anche peria fra poco la speranza mia dolce: dopo poco sarebbe morta anche la mia dolce speranza, ovvero le illusioni giovanili. 50-52. agli giovanezza: il destino (i fati) negò (negaro) la giovinezza anche alla mia vita (agli anni miei anche). A differenza di quella di Silvia, la giovinezza del poeta non è impedita dalla morte, ma allo stesso modo non ha realizzato ciò che egli aveva sperato. 52-55. Ahi come, come passata sei mia lacrimata speme!: ahi, come ti sei dileguata (passata sei), mia compianta speranza, cara compagna della mia adolescenza (età mia nova). Cara compagna, al v. 54, non si riferisce a Silvia, bensì alla speme del v. 55. Si crea, tuttavia, una sovrapposizione simbolica tra Silvia e le speranze di felicità del poeta. 56-58. Questi insieme?: sono questi i piaceri (diletti), l amore, le opere, gli avvenimenti (eventi) di cui tanto discutemmo (ragionammo) insieme? L interlocutrice del poeta è sempre la speranza. 60-61. All apparir del vero tu, misera, cadesti: all apparire dell amara verità della vita, tu (la speranza del poeta, e insieme anche la giovane Silvia) sei caduta. 61. mano: la mano che un tempo tesseva la tela del futuro ora indica la tomba, additando il destino inesorabile che attende gli uomini. 62. ignuda: spoglia, priva di ornamenti. 63. mostravi di lontano: indicavi da lontano.

La luce del futuro - volume B
La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro